giovedì,Febbraio 6 2025

Sanità Vibo, il centrosinistra critica Occhiuto: «Instagram è diventato il Bollettino ufficiale della Regione» – VIDEO

Nella riunione organizzata dalle forze dell’area progressista è stata espressa un’apertura di credito verso la soluzione prospettata dal governatore per evitare lo sgombero dell’ospedale Jazzolino: «Ma il fatto che annunci queste cose solo sui social mortifica le istituzioni»

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Lo stato della sanità vibonese e la sorte dell’ospedale Jazzolino, che dovrebbe essere sgomberato per consentire i lavori di adeguamento sismico finanziati con il Pnrr, continuano a catalizzare l’attenzione della città di Vibo. Intorno a questi temi, le forze dell’area progressista si sono compattate nel tentativo di condurre una battaglia politica che vede nel mirino Roberto Occhiuto e il centrodestra vibonese, accusato di non sollevare la questione per non pestare i piedi al governatore. Un obiettivo, quello del centrosinistra, che ieri sera è stato plasticamente rappresentato nell’incontro organizzato a Palazzo Gagliardi, dove i partiti e i movimenti che sostengono il sindaco Enzo Romeo hanno animato un’assemblea pubblica. Riunione che, nonostante l’appello ai vibonesi, ha visto la partecipazione di pochi cittadini, a fronte di tanti esponenti del Partito democratico, del Movimento 5 stelle, di Progetto Vibo, del Movimento Liberamente progressisti, di Sinistra italiana ed Europa Verdi.

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La discussione non poteva che partire dalle dichiarazioni del presidente della Regione e commissario ad acta che due giorni fa, con una storia su Instagram, ha rotto il silenzio e ha reso noto il suo piano: cambiare la “natura” dei targati Pnrr da 25 milioni di euro (che andrebbe perso se il cantiere allo Jazzolino non viene aperto entro la fine di febbraio), finanziando l’intervento con il Fondo sviluppo e coesione (Fsc). Un escamotage per non perdere i soldi e rimandare i lavori di adeguamento sismico dello Jazzolino, almeno fino a quando il nuovo ospedale in costruzione in località Cocari non sarà pronto

E se l’ipotesi appare plausibile, quello che continua a non andare giù allo schieramento di centrosinistra, sono le comunicazioni social. Un mezzo che Occhiuto sembra prediligere al canale istituzionale. Dal canto suo, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha elencato una serie di criticità, dai disservizi della Farmacia territoriale, agli ospedali di montagna non attrezzati, dall’ospedale di Tropea che deve essere riempito di prestazioni e contenuti alla mancanza di personale. «Non saranno 17 cubani a risolvere il problema», ha detto. «Il presidente Occhiuto parla solo sui social – ha rimarcato Lo Schiavo -. Ormai il bollettino ufficiale della Regione Calabria è la sua pagina Instagram. Io, siccome faccio il consigliere regionale continuo a presentare interrogazioni nelle sedi opportune, ovvero il Consiglio regionale. Al governatore abbiamo chiesto se c’è un piano già previsto per i lavori sullo Jazzolino, se hanno già le idee chiare su come evitare di perdere questi fondi, su come debbano essere rimodulati». E sul nuovo ospedale ha aggiunto: «I lavori sono in forte ritardo rispetto al cronoprogramma. Alle mie interrogazioni è stato risposto che i lavori hanno subito un’accelerazione, questo fa ben sperare. Ma se il nuovo ospedale non dovesse vedere la luce nel 2026 come promesso, saremmo costretti a continuare ad utilizzare lo Jazzolino. Ecco perché non solo è necessario un intervento di messa in sicurezza, ma bisogna capire come potenziare i reparti e riaprire quelli chiusi».

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Per Michele Furci, rappresentante del Movimento Cinque Stelle, è necessario garantire i servizi essenziali alla cittadinanza. E sui lavori di adeguamento sismico allo Jazzolino «è mancata una seria programmazione. Oggi noi abbiamo deciso di intraprendere una battaglia per rivendicare la centralità della sanità e dei servizi sanitari efficienti per tutta la collettività».

Sull’ipotesi ventilata dal governatore, il sindaco Enzo Romeo si è detto possibilista: «Se questo serve a non perdere i fondi e fare in modo che nel frattempo si finiscano i lavori per la costruzione del nuovo ospedale, a noi va benissimo. Non è un’idea che rifiutiamo, anzi, ma lo apprendiamo dai social. Anche perché – ha sottolineato – fino ad ora nessun rappresentante della destra aveva detto una parola». In sintesi, però, il sindaco di Vibo rimarca la sua apertura: «Se è vero che l’ospedale nuovo sarà pronto tra due anni e c’è la possibilità di non perdere i fondi per lo Jazzolino ritengo non sia necessario indebolire questa struttura, smantellandola, con lavori che possono essere rimandati».

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