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A Filandari svelato il suo ritratto nel giorno in cui Francesco Vangeli avrebbe compiuto 32 anni. La mamma: «Ancora spero di poter piangere sulla sua tomba» – VIDEO

La famiglia del giovane ucciso nel 2018 e gettato nel Mesima ancora agonizzante ha donato un ritratto che è stato esposto nella frazione di Scaliti dove abitava: «Era una persona speciale. Lo hanno voluto cancellare ma non smetteremo mai di ricordarlo»

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Una iniziativa tesa a imprimere a futura memoria e in modo indelebile la figura di Francesco Vangeli, ucciso nell’ottobre di sei anni fa in un’imboscata da alcuni esponenti della ‘ndrangheta locale a causa di una relazione amorosa intrecciata con una ragazza. Ancora agonizzante, fu chiuso in sacco nero e gettato nel fiume Mesima. Il giovane di Scaliti di Filandari avrebbe compiuto ieri 32 anni. E proprio nel giorno del suo compleanno è giunta la bella cerimonia tesa a inaugurare nella piazza del paese il ritratto del ragazzo strappato inopinatamente alla vita, opera dell’artista Fortunato Pedullà. Il dipinto è stato donato alla comunità dagli stessi familiari del povero Francesco, che ancora attendono di sapere che fine ha fatto il suo corpo. Nell’occasione, nella piazza di Scaliti si sono ritrovati in tanti, nonostante il tempo inclemente. Tra questi, esponenti dell’associazione Libera contro le mafie e lo stesso sindaco di Filandari Rita Fuduli, il quale a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza ha espresso la propria vicinanza ai familiari del giovane. «Francesco – ha sottolineato poco prima dello svelamento dell’opera mamma Elsa, suggellato dal toccante lancio dei palloncini – vive ancora in noi e in ogni persona qui presente. Lui era qualcosa di davvero unico. Aveva un suo modo di fare speciale e per una mamma, un padre e una famiglia non è facile affrontare tutto quello che la vita senza di lui comporta e che ci hanno creato. Francesco è stato ucciso a 26 anni quando aveva un vita davanti. Il mio desiderio è di ritrovarne il corpo, portargli un  fiore e fargli un funerale. Chi lo ha ucciso – ha concluso tra le lacrime – voleva che non esistesse più. Si sono sbagliati perché noi andiamo avanti e continuiamo a farne memoria».

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«Francesco – ha affermato dal canto suo la referente provinciale dell’associazione Libera Maria Joel Conocchiella – non può festeggiare il suo 32esimo compleanno con noi. Questa piazza, però, oggi amplifica la sua volontà di essere luogo di memoria, di posto che deve fungere da monito e da sprone affinché lui continui a vivere in ogni nostra scelta quotidiana. Questa è una terra complessa e complicata, che non ha bisogno di eroi. Una terra che, tuttavia, da sangue innocente deve saper costruire e rigenerare luoghi e territori. Oggi qui siamo tutti Francesco Vangeli, chi voleva silenziarlo ha assolutamente perso e non c’è riuscito». Infine, il fratello di Francesco, Federico, affiancato dalla sorella Mariangela. «Abbiamo voluto fare un regalo a Francesco. Fisicamente – ha spiegato visibilmente commosso – non c’è più, ma continua a vivere nel cuore di chi gli ha voluto bene, così come dimostrano i tanti che mi vengono a trovare per parlarmi di lui e di com’era. L’obiettivo è proprio quello di ricordare la sua memoria, che è sempre viva. Spero che mio fratello dall’alto oggi sia contento di questo nostro pensiero». La giornata in memoria di Francesco Vangeli è proseguita con una messa di suffragio celebrata nella locale chiesa di San Pietro apostolo dal parroco don Alessandro Mazzitelli.

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