Il caldo riempie il Pronto soccorso di Vibo ma il primario avverte: «Molti accessi impropri, ecco cosa fare per evitare l’ospedale» – VIDEO
Gli ingressi sono aumentati del 20%. Parla Enzo Natale: «Nella maggior parte dei casi si tratta di anziani disidratati». E ancora: «Ma quando c'è un colpo di calore non va sottovalutato»
Caldo e afa non danno tregua alla Calabria. Le temperature al di sopra della media stagionale stanno provocando svenimenti e malori soprattutto nei soggetti fragili. Pochi giorni fa un bambino di 4 anni in vacanza a Ricadi è stato trasportato in elisoccorso a Catanzaro in preda alle convulsioni per un colpo di calore.
«Anziani e bambini sono le categorie più a rischio», conferma il direttore del pronto soccorso di Vibo Valentia Enzo Natale, che invita a non esporsi al sole dalle 11 alle 17. Importante è anche l’alimentazione: «In queste particolari condizioni climatiche bisogna bere molta acqua, seguire una dieta ricca di frutta e verdura, fonte di sali minerali e vitamine ed evitare di assumere alimenti ipercalorici», raccomanda il medico.
Ma come comportarsi in caso di colpo di calore?
«Innanzitutto bisogna portare il paziente all’ombra e in un luogo areato, se i sintomi persistono bisogna recarsi in ospedale. Quando arrivano i pazienti al pronto soccorso con una diagnosi di colpo di calore non è un accesso improprio», precisa Enzo Natale, «diversamente da altre patologie che potrebbero essere curate dal proprio medico di base». «Ma guai a sottovalutare il colpo di calore», ripete. «Nei casi lievi provoca nausea e mal di testa, ma potrebbe portare a convulsioni e al coma. Ecco perché non sottovalutiamo il problema».
Con l’ondata di caldo gli ingressi al pronto soccorso sono aumentati del 20%. «Nella maggior parte dei casi si tratta di anziani disidratati in stato confusionale, che non avvertono il bisogno di bere e, dunque, si disidratano», spiega il medico.
Un ultimo appello il direttore del Pronto soccorso lo rivolge ai cittadini affinché evitano di fiondarsi in ospedale al minimo sintomo. «Noi medici abbiamo il dovere di visitare tutti. Nessun paziente verrà lasciato indietro o trascurato. Però – aggiunge – quando dopo un primo accertamento ci rendiamo conto che le condizioni non sono gravi e bisogna attendere dalle due alle quattro ore, chiediamo comprensione. Recatevi al pronto soccorso solo in casi di effettiva necessità. In questo periodo, tra gli operatori in ferie e la grande affluenza di vacanzieri, c’è un iperafflusso, chiediamo pazienza», aggiunge il medico che solleva un’altra questione: «Alcuni pazienti in attesa del posto letto in reparto vengono sistemati nelle barelle in pronto soccorso, in quello che è stato ribattezzato percorso “boarding” dove il paziente riceve tutte le cure del caso. Facciamo il possibile – conclude Enzo Natale – per garantire a tutti un’assistenza sanitaria adeguata».
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