L’impresa dei ciclo-escursionisti: da Serra San Bruno a Reggio in mountain bike
Due appassionati di natura e sport hanno percorso 150 chilometri in due giorni immersi nella natura dell’Appennino calabrese, ripercorrendo i passi dei briganti e aprendo un nuovo inedito tracciato
Una vera avventura quella che hanno affrontato due amanti della mountain bike e della natura attraversando ben due parchi naturali e “tagliando” la Calabria dal centro fino alla punta estrema meridionale, pedalando sulla cresta dell’Appenino calabro.
Pino Dibetta e Claudio Cherubino, questi i nomi dei due appassionati ciclo-escursionisti che si conoscono da diverso tempo e che hanno già affrontato altre esperienze naturalistiche come il giro attorno all’Etna, si sono addentrati nel cuore della regione, partendo da Serra San Bruno in pieno Parco naturale regionale delle Serre, programmando di affrontare il lungo percorso in due giorni.
Durante la prima tappa diverse sono state le località attraversate e gli scenari ammirati, da Mongiana a Fabrizia, visitando laghetti e battendo sentieri a volte al limite della praticabilità in bici. Piani della Limina, Canolo, Zomaro, Zervò e l’ostello ivi presente, sono solo alcune delle soste obbligate non tanto per rifocillarsi, cosa essenziale, ma soprattutto per assaporare completamente la bellezza che la natura di questi posti può offrire.
L’elenco è talmente lungo, quasi quanto i 150 chilometri di pedalata, per poter menzionare tutte le risorse da ammirare che, tra l’altro, non si possono limitare al solo aspetto paesaggistico ma che assumono anche connotazioni socio-culturali. Il riferimento ai briganti è dato dal fatto che il percorso è stato segnato prendendo come linea guida una precedente traccia praticabile solo a piedi. Su di essa si è pensato di capirne la fattibilità in mountain bike, creando così una via da condividere con i bikers che volessero ripetere l’escursione, anche in più tappe.
Tornando al percorso, i due sono giunti in prossimità dei Piani di Carmelia nel tardo pomeriggio per cenare e pernottare presso un rifugio della zona dove si è avuto modo di colloquiare, oltre che con i cortesi gestori, con altri avventori, nello specifico tedeschi. Al mattino seguente, il viaggio è ripartito in direzione Gambarie, pedalando quasi completamente su sterrati nel pieno del Parco Nazionale dell’Aspromonte fino al Mausoleo di Garibaldi, e quindi Reggio Calabria da dove, a bordo di un treno regionale, i due hanno fatto rientro alle rispettive località di provenienza.
Durante il tragitto sono state diverse le occasioni di incontro con “trekkers” che affrontavano il più noto “Sentiero del brigante” che da Gambarie giunge a Serra San Bruno, ma la percorrenza, sia pure in alcuni tratti parallela, in mountain bike, era finora un inedito e si pone come punto di inizio per un ciclo-escursionismo maturo che possa mettere ulteriormente in risalto le ricchezze che questa regione può offrire e che, per determinate attività come appunto la mtb, a prima vista, sembra non poter dare.
LEGGI ANCHE:
Sport e natura, a Fabrizia apre il nuovo percorso di Mountain bike “Faggio del re”
In mountain bike a Pentedattilo, l’escursione di Bicinsieme sulla “mano di pietra”