venerdì,Aprile 25 2025

Promozione B, Diego Surace lascia il Capo Vaticano dopo dieci anni: «La mia commozione è tanta, ma ogni ciclo ha una fine»

L'allenatore ha annunciato il suo addio al club neroverde tra ricordi e ringraziamenti: «Adesso ho un solo e unico desiderio, ritrovare tutte quelle persone che in questi anni hanno avuto a cuore sia me che la squadra»

Promozione B, Diego Surace lascia il Capo Vaticano dopo dieci anni: «La mia commozione è tanta, ma ogni ciclo ha una fine»
Diego Surace, allenatore del Capo Vaticano


Anche le cose più belle e intense a un certo punto arrivano al loro termine. E di certo è stato amore vero quello tra Diego Surace e il Capo Vaticano. Il tecnico, infatti, annuncia il suo addio al club neroverde con cui sta conquistando la salvezza nel campionato di Promozione B. Una storia autentica e fatta di enormi soddisfazioni vissute prima da calciatore, poi da capitano e infine da allenatore.


L’annuncio dell’addio

Lo stesso Diego Surace, inoltre, annuncia il suo addio: «Come ogni ciclo c’è un inizio ed una fine, il mio è arrivato al termine dopo quasi dieci anni passati da calciatore e allenatore di questa gloriosa società. Mi sono sempre contraddistinto per serietà e amore verso questi colori, ho ricoperto ogni anno mansioni che non erano di mia competenza, ma l’ho fatto sempre con amore e rispetto verso una società che mi ha dato la possibilità di iniziare il mio percorso di allenatore, quindi era mio obbligo informare per tempo la società della mia scelta a due partite dalla fine per dare il giusto preavviso ma soprattutto la tempistica che serve per ripartire con forza e slancio iniziando in anticipo la programmazione per la prossima stagione».

Di certo una scelta difficile e dolorosa, come afferma lui stesso: «La mia commozione è tanta e so che mi mancherà arrivare al campo, vivere le settimane con i miei ragazzi e soprattutto raccogliere i frutti del lavoro. Un lavoro iniziato ben quattro anni fa in un campionato come quello di Promozione, un lavoro duro, di ricostruzione e dove forse non eravamo pronti a stare ma ci siamo dati da fare tra mille difficoltà a partire dalla problematica stadio alla costruzione della società per arrivare a individuare i calciatori adatti a difendere questa gloriosa maglia».


Il legame con i calciatori

Un gruppo che ha saputo costruire anche Diego Surace, portandolo anche a un magico secondo posto lo scorso anno e sognando l’Eccellenza: «Mi soffermo sui ragazzi che hanno fatto parte della rosa in questi anni, ragazzi che hanno amato questa maglia nel bene e nel male. Cito il capitano Salvatore Piccolo per non elencarli tutti, ma potrei scrivere un libro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e, tra alti e bassi, siamo arrivati a vincere i play off che ci avrebbero dato accesso alla tanto sognata Eccellenza. Ma tutti sanno com’è andata a finire».

E ancora: «Ho contribuito con le mie idee e il mio lavoro al miglioramento della struttura del San Giovanni Bosco tornato oggi ad avere un manto erboso quasi perfetto, un campo d’allenamento fruibile e addirittura una palestra».


L’ultima in casa


Dopo Pasqua l’ultima partita casalinga da allenatore per Surace: «Ringrazio i Presidenti e i dirigenti che si sono susseguiti in questi anni per l’appoggio e la vicinanza, le società e i mister avversari per le partite disputate sempre nel massimo rispetto. Adesso ho un solo e unico desiderio, ovvero ritrovare tutte quelle persone che in questi anni hanno avuto a cuore sia me che la squadra. Il prossimo 27 Aprile ci sarà Capo Vaticano-Melito, ultima partita in casa, e lì sarà occasione per un saluto sperando di chiudere il nostro campionato casalingo con una vittoria».

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