Ciccio Calzona da Cessaniti alla conquista di Euro 2024, la sua Slovacchia in campo il 18 giugno
Per uno strano (ma meraviglioso) scherzo del destino si troverà di fronte nella prima sfida del gruppo E il Belgio allenato dal conterraneo Domenico Tedesco che è nato a Rossano e cresciuto a Bocchigliero
L’attesa è finalmente giunta al termine. Sul terreno dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera inizia, questa sera alle 21, il campionato di calcio “Euro 2024”. In campo la Germania, padrona di casa, e la Scozia. L’edizione tedesca sarà la 17ª nella storia del torneo e, dopo l’edizione itinerante del 2020 (posticipata al 2021 a causa della pandemia da Covid-19), si torna finalmente alla normalità.
L’Italia è la squadra campione in carica, mentre Germania e Spagna, detengono il record di vittorie con tre titoli. Inghilterra e Francia sono le squadre favorite per la vittoria finale – almeno dai bookmakers che le quotano rispettivamente a 4.00 e 5.00 -, con Germania, Portogallo e Spagna a fare da outsider. Più staccate Belgio, Olanda e Italia, la cui vittoria è quotata a 16.00. Croazia e Danimarca, invece, le possibili rivelazioni.
La nazionale italiana del ct Spalletti farà il suo esordio sabato alle 21 contro l’Albania, per la prima giornata del gruppo B nel quale sono inserite anche Spagna e Croazia. Gli Azzurri, campioni in carica, in Germania non partono da favoriti, ma spesso in queste situazioni l’Italia ha saputo dare il meglio. A Euro 2024, però, si parlerà molto italiano, non solo per i tanti emigrati che vivono e lavorano in Germania, ma anche per i quattro allenatori del bel Paese impegnati con le loro rispettive Nazionali. Non ci sarà infatti solo Luciano Spalletti a rappresentare i tecnici italiani, ma anche Vincenzo Montella con la Turchia, Domenico Tedesco alla guida del Belgio e Francesco Calzona con la Slovacchia. Quest’ultimo è originario di Cessaniti e, per uno strano (ma meraviglioso) scherzo del destino, si troverà di fronte, nella prima sfida del gruppo E, il Belgio del conterraneo Tedesco che è nato a Rossano e cresciuto a Bocchigliero.
La favola di Calzona
Nel mondo dello sport emergono spesso storie che catturano l’immaginazione e ispirano chiunque abbia un sogno. Una di queste storie è quella di Francesco Calzona. Nato nel 1968, Calzona inizia la sua carriera nel calcio giocato, ma le sue tracce nei campionati minori si sono perse presto. Tuttavia, è nel ruolo di allenatore che ha scritto la sua storia. Nel 2004, prende le redini della Castiglionese, una squadra toscana di Promozione, segnando così l’inizio di una lunga e impegnativa carriera nel mondo del dilettantismo. Ma cosa distingue Calzona dalle miriadi di allenatori impegnati nelle serie minori? La risposta risiede nella sua determinazione e nella sua capacità di reinventarsi. In un periodo in cui il calcio non costituiva la sua principale fonte di reddito, Calzona si guadagnava da vivere vendendo caffè. Un percorso insolito che, tuttavia, ha forgiato la sua resilienza e la sua fame di successo.
La sua carriera da tecnico poi subì una svolta, intrecciandosi con quella di Maurizio Sarri (che aveva avuto come allenatore nel 2000 al Tegoleto), con il quale inizia come vice, nel 2007, sulla panchina dell’Avellino. Da lì, il loro percorso comune ha toccato diverse piazze, tra cui Perugia, Alessandria e Sorrento, prima di approdare all’Empoli. È con Sarri che Calzona conosce il grande pubblico, specialmente durante il periodo al Napoli. Il ritorno di Calzona con la squadra partenopea come collaboratore nella prima stagione di Spalletti è un ulteriore riconoscimento del suo contributo al mondo del calcio. Tuttavia, un breve periodo meno fortunato a Cagliari con Di Francesco lo ha messo di fronte a nuove sfide.
Tuttavia, la storia di Calzona ha raggiunto nuove vette nell’agosto 2022, quando è stato chiamato a guidare la Nazionale slovacca. L’opportunità è arrivata grazie alla “raccomandazione” di Marek Hamšík, ex capitano del Napoli, che ha definito Calzona «l’uomo giusto» per il ruolo. Nonostante l’iniziale scetticismo da parte dei tifosi e della stampa, Calzona ha dimostrato il suo valore portando la Slovacchia alla qualificazione per gli Europei 2024 con una vittoria 4-2 contro l’Islanda, nell’ultima partita del girone J che ha consentito di posizionarsi al secondo posto dietro al Portogallo. Nel 2024 Calzona è stato finora protagonista, non proprio in positivo, anche sulla panchina del Napoli. Subentrato a Walter Mazzarri nel mese di febbraio, il tecnico vibonese non è riuscito a dare la giusta svolta ad un’annata che per gli Azzurri è iniziata con il piede sbagliato.
Il Napoli ha ceduto lo scettro di campione d’Italia all’Inter e, clamorosamente non è riuscito neppure a qualificarsi per le competizioni europee, chiudendo mestamente al decimo posto in classifica. Per il calabrese Calzona, una partentesi dunque da dimenticare. Sotto la guida di “Ciccio” da Vibo, i partenopei hanno infatti registrato la peggior media punti degli ultimi 15 anni.
Adesso, però, per Calzona arriva subito la possibilità di dare una scossa al suo 2024. In Germania il vibonese vuole sorprendere con la Slovacchia: il Belgio del corregionale Domenico Tedesco è avvisato.