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Eccellenza: il Soriano che va ai play off compie un altro passo nella storia

Il progetto dei presidenti Monardo e Morabito si è rivelato vincente. La squadra di Peppe Giovinazzo ha saputo entusiasmare con le vittorie e con il bel gioco

Eccellenza: il Soriano che va ai play off compie un altro passo nella storia

Una piccola realtà fra le grandi di Calabria. Una realtà portata avanti con il sudore della fronte, con tanti sacrifici, mille privazioni, anche qualche amarezza, perché trovi sempre qualcuno che dice di non credere al tuo progetto. Però, davanti a tutto, c’è sempre l’orgoglio. L’orgoglio di aver fatto tutto con serietà e entusiasmo, voglia di fare e buone maniere. Poi ci sta anche di sbagliare, sia chiaro, ma nella storia del Soriano sono molte di più le cose fatte bene. Nel torneo di Eccellenza, nella Serie A della Calabria, la squadra dei presidenti Monardo e Morabito vola ai play off. Se volessimo definire meglio i contorni di questa impresa, potremmo dire che il Soriano è a 6 partite dalla Serie D! Ma non è il caso di volare con la fantasia. Meglio rimanere con i piedi per terra e celebrare questo nuovo salto nella storia.

Il progetto rossoblù

I complimenti verso il club adesso si sprecano, anche da parte di chi ha deciso di non crederci oppure di voltare le spalle in passato! Ma tant’è: i social cancellano tutto. Eppure in estate ci si ritrova sempre da soli a capire che cosa fare, quali sponsor trovare, che tipo di campionato andare ad affrontare, quante spese ci saranno. Alla fine l’Ags Soriano c’è sempre. Non ci si mantiene a caso in otto campionati di Eccellenza. E quest’anno, dietro le corazzate Sambiase e Vigor, espressione di una città come Lamezia Terme con la sua storia e i suoi 70mila abitanti, ci sta l’Ags Soriano dei presidenti Enzo Morabito e Gianni Monardo, espressione di un paese di 2300 abitanti. Davvero una bella storia, con questo 3° posto che brilla a cui aggiungere, appunto, la storica qualificazione ai play off, da affrontare con la solita grinta, con il bel gioco espresso, con il carattere, ma anche con il sorriso e con la soddisfazione di aver fatto già qualcosa di straordinario. Il progetto c’è ancora ed è sempre valido, con buona pace di chi non ci ha creduto.

Artefici del successo

Una squadra senza dirigenza vale zero e questa stagione straordinaria va ascritta principalmente a Giovanni Monardo e a Enzo Morabito, che ci mettono davvero cuore, passione e tanto altro ancora, pur avendo poco tempo da dedicare alla squadra, fra lavoro e famiglia (costantemente trascurata!). Quell’abbraccio a fine gara dice tutto e dietro quell’abbraccio c’è davvero tanto.

Importante anche l’aiuto di altri dirigenti, amici, sostenitori: ognuno per come può. Un impegno, di qualunque entità, è sempre ben gradito in una piccola realtà nata nel 2010 in Terza categoria. Certo che di passi in avanti ne sono stati fatti davvero tanti! Senza la famiglia Monardo, senza Enzo Morabito, suo fratello (altra figura che si muove ovunque), i vari Cannatelli, Prestanicola, Valentino Monardo, Tassone, Chiera e tanti altri ancora (ci scusiamo se dimentichiamo qualcuno), comprese le giovani leve e quei tifosi sempre presenti al campo, oggi non saremmo qui a scrivere queste righe. E lo stesso vale per tutti quei dirigenti che ci sono stati in passato. Così come è da rivolgere un plauso a tutti i collaboratori, a qualunque titolo vicini alla squadra.
Domenica, una volta vinta la gara con il Rende e avuta la certezza della qualificazione ai play off, tanti abbracci sinceri e anche qualche lacrima. Perché in pochi secondi magari ti passano davanti i sacrifici di anni, le amarezze, magari anche qualche delusione e qualche porta chiusa in faccia. Sempre domenica, però, non c’era chi questa squadra l’ha costruita. Si sono separate in anticipo le strade fra il Soriano e il direttore generale Mimmo Varrà, ma tutti sanno cosa ha fatto e nessuno disconosce i suoi meriti. Soriano ha fatto il salto di qualità con gli uomini che lui ha scelto e che si sono rivelati acquisti azzeccati. Tutti, nessuno escluso. E non bisogna dimenticare le sue “battaglie” fra le quali quella per avere il campo disponibile, per esempio. Spiace che si sia arrivati alla rottura dopo un grande legame. Magari con il tempo, qualche spigolatura sfumerà. Però è indubbio il merito di Mimmo Varrà in tutto questo.

Giovinazzo e lo staff

Mister Peppe ha colpito ancora. Vinceva da giovanissimo, vince anche adesso che è più grande ed è un padre di famiglia (di due splendidi figli, fra l’altro). Parla il giusto, parla sempre con parole mirate. E sa far giocare bene la squadra, motivando il gruppo a dovere. Ha saputo creare uno spogliatoio unito, capace di superare anche i momenti di difficoltà. Ha confermato di non essere legato a un solo tipo di gioco. Ed ha dato appunto un gioco eccezionale alla sua squadra. Il Soriano diverte. Riparte con efficacia e va al tiro una ventina di volte a partita. Il Soriano sa difendersi con aggressività e sa stare bene in campo. Queste non sono cose che si inventano, ma che nascono con il lavoro settimanale. Ha oltre 400 panchine alle spalle: non sono un caso.

Fondamentale l’aiuto di Natale Giovinazzo: un secondo fidato e non soltanto perché è suo fratello. Competente, misurato anche lui, capace di cogliere varie sfumature e di dare i giusti suggerimenti alla squadra. Un bel tandem, insomma, artefice di questo gran bel Soriano che, fra le altre cose, corre a perdifiato per tutta la gara senza accusare la fatica, perché può contare su un preparatore atletico del calibro di Salvatore Scionti: la storia parla per lui. E a proposito di storia: cos’altro aggiungere sul preparatore dei portieri Raffaele Giacobbe? Ben poco, perché pure in questo caso parliamo di uno che lavora, bene, con il sorriso e le buone maniere.

Una squadra di valore e di valori

Si parlava di gruppo: ha saputo togliersi tante soddisfazioni, compresa la gioia di stare al comando della classifica. Poi ha sempre navigato fra le prime cinque del torneo, superando anche una fase difficile, quando, non va dimenticato, sono venuti a mancare contemporaneamente calciatori del calibro di Acosta e Fioretti. Tutti hanno fatto la propria parte: non c’è bisogno di fare classifiche di merito. Tutti bravi, tutti utili alla causa. Clasadonte e compagni in campo si sono fatti apprezzare ovunque e con chiunque, con rarissimi colpi a vuoto. Questa squadra ha vinto su campi difficili, ha saputo ribaltare partite, ha giocato con una precisa identità, regalando spettacolo e tante soddisfazioni alla società e alla tifoseria.

Il futuro

C’è una gara di campionato, da disputare più che altro per pura formalità, dove gestire uomini e risorse, dando spazio a coloro che hanno giocato di meno. Poi ecco il play off, verosimilmente in casa contro il Cittanova: e qui, come dice la canzone “Sarà quel che sarà” perché si è già entrati nella storia. Quindi si dovrà programmare il futuro, senza fare voli pindarici. Intanto la nuova amministrazione comunale (di qualunque conformazione) dovrà impegnarsi per rendere lo stadio di Soriano degno di tal nome: serve una tribuna, separata a dovere, coperta, con servizi igienici e una postazione stampa. Bisogna rifinire lo stadio e ultimare i lavori attorno al sintetico. Questo è l’impegno principale della nuova amministrazione, dopo anni in cui si è fatto poco o nulla. Quindi alla società spetterà il compito di allestire un adeguato Settore giovanile e soprattutto una bella Scuola calcio, per costruirsi in casa i calciatori del futuro, ma anche per fare qualcosa di utile sul piano sociale sul territorio. Al riguardo, tutti quei bambini in campo, prima e dopo la gara, rappresentano un altro bel segnale.

E saranno graditi dei nuovi innesti societari: si parla da mesi di Pasquale Fera come nuovo socio del Soriano. Ci sono state varie interlocuzioni. È uno che ha investito molto nel calcio. Si potrebbe fare davvero un gran bel discorso comune per avviare un progetto particolarmente interessante, che abbracci vari settori e l’intero territorio, allargato quindi ad altri paesi. Il Soriano targato Monardo e Morabito ha dimostrato di poter fare tanto in una realtà che offre poco, ma nella quale è stato lanciato un chiaro segnale. Crederci sempre. Poi, sarà quel che sarà!

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