Il Soriano riparte da Mimmo Varrà: «Qui ho trovato una grande famiglia»
Il club rossoblù lavora già in vista della prossima stagione, quando si conta di poter tornare a giocare sul proprio campo
La stagione regolare è finita da pochi giorni, ma il Soriano guarda già al prossimo campionato. Resta sempre in piedi la disponibilità ad avviare un percorso comune con il San Nicola da Crissa, per allestire una squadra competitiva, punto di riferimento di tutto il territorio delle Preserre, ma allo stesso tempo la dirigenza rossoblù ha già individuato le linee guida sulle quali muoversi per affrontare il prossimo campionato di Eccellenza. L’Ags Soriano rimane la più piccola realtà del massimo torneo dilettantistico calabrese, essendo espressione di un paese di poco più di duemila abitanti, eppure continua a mantenere con orgoglio e dignità la categoria. Il prossimo sarà il settimo torneo di Eccellenza: davvero tanta roba, se si pensa ai numerosi sacrifici sostenuti dai dirigenti e al fatto che centri molto più grossi, e blasonati, sono scomparsi (per esempio il Corigliano), oppure militano in categorie inferiori (Rossanese e Palmese, ma anche Siderno e Taurianova, Rosarno e Villa San Giovanni per esempio): anche questi sono aspetti che non vanno sottovalutati. [Continua in basso]
Di nuovo assieme
La ripartenza dell’Ags Soriano avverrà con il direttore generale Mimmo Varrà, il quale ha declinato le offerte che già gli sono pervenute da altre realtà: «Sono lusingato per i contatti avuti, ma ho ringraziato e rispedito al mittente. Qui a Soriano ho conosciuto ed apprezzato delle persone solari e perbene, come i fratelli Filippo e Gianni Monardo, Enzo Morabito e Sergio Cannatelli. Insieme formano una dirigenza coesa e compatta, e per me è motivo di vanto e di orgoglio godere della loro stima e della loro fiducia. Ho grande stima di questa gente, che si sobbarca sacrifici enormi, pur di gestire questa squadra nella Serie A dei Dilettanti. Da Soriano sono passati tanti calciatori e tecnici che hanno dato tanto alla squadra, ma gli stessi hanno ricevuto altrettanto dalla dirigenza e qui hanno avuto modo di esprimersi nel miglior modo possibile, considerando anche le circostanze, la necessità e la realtà. Piccola, ma dignitosa. Ho lavorato in grandi centri nella mia carriera di calciatore e allenatore e poi direttore generale, questa è la più piccola, ma rimane per me la più vasta per sentimenti, affetto e genuinità. Qui c’è una gran bella famiglia».
La ripartenza
Nuovi calciatori in arrivo. E ci sarà un nuovo tecnico: le strade con Scorrano si separano e quell’abbraccio fra il tecnico e il diggì, con tanto di lacrime, in occasione della cena di fine stagione, la dice tutta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del forte legame che c’è fra i due. «Ho già individuato – spiega Mimmo Varrà – staff tecnico e parco calciatori. Io mi muovo in largo anticipo. So già chi confermare e chi no, quali giocatori prendere e su quali giovani puntare. A breve saprete tutto. Ogni scelta verrà fatta in funzione di quel nuovo percorso che abbiamo iniziato ad intraprendere in questa stagione. L’Eccellenza non è una cosa semplice. Paragonarla ad altri campionati è da incompetenti. In questo torneo non si può improvvisare. Servono presenza costante agli allenamenti, condizione mentale e fisica ottimale, determinazione, carattere. Ogni domenica è una “battaglia” calcisticamente parlando. In ogni gara regna sovrano l’equilibrio. Qua le partite non finiscono dopo mezzora per manifesta inferiorità dell’avversario. Teoricamente tutti possono giocare a pallone in Eccellenza, ma praticamente nel momento in cui si parla di calcio, e quindi bisogna gestirsi, appunto, da calciatori, le scelte e le possibilità vengono a ridursi».
Il futuro
Intanto si confida fortemente nel ritorno a Soriano e quindi è necessaria una vigorosa accelerazione per quel che riguarda i lavori al campo. Due anni lontano da casa sono davvero troppi «e qui mi preme ringraziare la gente che ha proseguito a seguirci – dice Varrà – e che ci è stata vicino. So bene che la lontananza ha impedito a tante persone di essere con noi. Confido in una loro presenza durante la prossima stagione, quando torneremo a giocare a casa nostra». E poi ecco un ultimo pensiero su Gianni Monardo, fra i motori principali di questa realtà: «Ci mette anima e cuore, ovviamente come gli altri, e so perfettamente cosa ha fatto per tanti ragazzi, dandogli anche ulteriori possibilità lavorative, aspetto che conta molto di questi tempi. Probabilmente non tutti hanno compreso il suo operato: avrebbe meritato da parte di qualcuno una maggiore attenzione e visibilità, ma se si è ottusi di mente, si finisce per guardare altrove, piuttosto che valutare con serenità e professionalità quel che, di positivo, si ha vicino. Ma tant’è. Gianni Monardo e gli altri dirigenti sono una gran bella risorsa e bisogna tenerseli ben stretti, mostrandogli affetto, riconoscenza e vicinanza».
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