Mimmo Varrà plaude al Soriano, ma vuole di più: «Alziamo l’asticella»
Il direttore generale interviene sull’attuale momento della squadra, imbattuta nel girone di ritorno, per invitare il gruppo a non precludersi alcun obiettivo
Visto così, da fuori, da lontano, classifica alla mano, un pareggio interno contro la penultima della classe non può soddisfare. Ma in casa Soriano non bisogna fermarsi alle apparenze. Intanto il Bocale è una squadra viva, che si sta giocando le ultime chance di play out. In secondo luogo il tecnico rossoblù ha dovuto stravolgere la formazione, in particolare in difesa, per l’assenza dei due under titolari, Tassone e Comito. Per l’occasione si è rivisto Riga, che mancava da tanto tempo. In panchina sono rimasti quindi due elementi del calibro di Tormann e di Guerrisi. Insomma, di attenuanti ce ne sono e non sono poche, anche se il Soriano che strapazza Sersale e Rende e che piega in maniera brillante lo Stilomonasterace, avrebbe dovuto battere anche il Bocale. Viene però da dire che pur non giocando al massimo delle proprie possibilità nelle ultime tre gare, la squadra non ha perduto, allungando a 6 giornate la serie utile. Questo è un dato che vale. Sulla situazione del Soriano, ecco però l’intervento del direttore generale Mimmo Varrà, il quale a intervalli regolari fa il punto della situazione, dispensa consigli, usa bastone e carota, fa valere la sua esperienza.
Squadra più motivata
Mimmo Varrà parte dal progetto iniziale e dalla situazione di classifica. «Siamo in linea con i programmi, anzi siamo pure andati un po’ oltre, però io nella mia vita da sportivo non mi sono mai accontentato ed è questo che dico ai miei ragazzi. È vero: sono sei gare che non perdiamo e già che ci siamo ricordo che nelle ultime tredici partite ci hanno battuto, a fatica, solo Gioiese, Scalea e Promosport, che guarda caso sono ai primi tre posti della classifica. I numeri contano ed è doveroso da parte mia prenderne atto, così come è d’obbligo andare anche oltre le cifre e quindi chiedere e pretendere di più dai ragazzi. La salvezza è il nostro primo obiettivo e non dovremmo avere problemi a ottenerla, però poi che si fa? Si finisce qua? Perché precludersi la possibilità di sognare in grande? Le gare interne contro Gioiosa e Bocale avrebbero potuto, vincendole, darci la spinta per provare a conquistare qualcosa di eccezionale per la società dell’Ags Soriano. Ecco perché pretendo dai miei una motivazione elevata in ogni partita. Dobbiamo alzare l’asticella delle nostre ambizioni». Soriano nella parte sinistra della classifica, ma Varrà non si accontenta mai: d’altronde questa è la sua filosofia. O meglio: sa che mister Scorrano, lo staff e i ragazzi tutto sommato stanno facendo bene, però è nel calcio da una vita e cerca di evitare cali di tensione. Un aspetto, questo, che condivide, fra i tanti, proprio con mister Scorrano. Anche il trainer è un vero martello, uno che ci sta mettendo anima e cuore e non solo tecnica, tattica e competenza.
La dirigenza
Il dg rossoblù spiega che è soprattutto per la società dell’Ags Soriano «che si sobbarca notevoli sacrifici», il motivo principale per cui nulla bisogna lasciare di intentato. «Io sto male quando vedo il nostro presidente Gianni Monardo che si dispiace per non aver vinto. Vorrei vederlo sempre felice, perché so quanto ci tiene, assieme a coloro che lo accompagnano in questa avventura, affinché le cose vadano per il verso giusto». Allo stesso tempo «compatibilmente con gli impegni di lavoro, spero che vi sia sempre una maggiore presenza agli allenamenti e alle partite di tutti i dirigenti. Io sono da stimolo costante verso la squadra e lo staff tecnico, ma devo pure evidenziare i loro sacrifici, visto che si allenano a Rosarno e giocano a Vibo Marina, sempre lontano da casa». Una maggiore presenza dei dirigenti, allora, è opportuna, agli allenamenti e al campo la domenica.
Piena fiducia in Scorrano
In realtà non ce n’era bisogno, anche perché il lavoro di Umberto Scorrano è sotto gli occhi di tutti e lo stesso vale per il suo staff. Ma Varrà ci tiene a ribadire la «totale e incondizionata fiducia verso il mister. Con lui c’è una sintonia generale. Sa come la penso su certe cose, sa che di fronte a certe situazioni, divento intrattabile, ma sa pure che io difendo sempre il mio allenatore e la mia squadra, da tutto e da tutti. Guai a chi me li tocca. Però voglio di più, perché questo “di più” che chiedo serve anche per un futuro diverso, migliore, nel quale dovremo essere sempre protagonisti, per far sì che il Soriano, una volta avuto a disposizione il proprio campo, possa diventare una piazza ambita». Il fatto di poter tornare a giocare in casa, si spera all’inizio della prossima stagione, potrebbe «aprire scenari interessanti per il Soriano».
Le prossime partite
La squadra è stata rimodulata a dicembre e Scorrano ha dovuto rivedere tante cose durante la sosta: il lavoro ha dato i suoi frutti: i rossoblù hanno fatto 12 punti in sei gare, per una media da play off e si sono lasciati alle spalle la zona play out, rispetto alla quale hanno sei punti di vantaggio. Non è un margine che può lasciare sereni, ma la gara di Acri di domenica potrebbe determinare un allungo dei rossoblù. «Confido nello spirito del gruppo e mi auguro che i calciatori recepiscano in pieno il mio messaggio. Non abbiamo giocato bene contro il Bocale. Una squadra come la nostra, una volta in vantaggio, non si deve far subito recuperare. Se gli ospiti avessero vinto, non avrebbero rubato nulla. E allora, siccome questo Soriano ha dimostrato di saper giocare molto meglio rispetto a domenica scorsa, che si riprenda a marciare come si deve. Li ho scelti io, questi ragazzi, uno per uno. Li ho guardati negli occhi e mi è bastato per capire che la scelta era quella giusta. Adesso mi devono rispondere sul campo, per ripagare la mia fiducia, quella del tecnico e della dirigenza».