Kalabria Trekking e Cai Catanzaro inaugurano l’anno del turismo lento a Zungri
Il suggestivo scenario dell’insediamento rupestre degli Sbariati ha fatto da sfondo alla prima uscita dei due sodalizi, già impegnati nella tracciatura del tratto calabrese del Sentiero Italia
E’ stata la prima escursione ufficiale, quella di domenica scorsa, per gli appassionati di trekking e soci delle associazioni Kalabria Trekking e Cai sezione di Catanzaro che in questo modo hanno voluto inaugurare i cammini del 2019, l’anno del turismo lento per l’appunto. Ottanta escursionisti si sono dati appuntamento, già di buon mattino, al Santuario di Santa Maria della Neve a Mesiano di Filandari e da lì, attraverso un percorso per lo più sterrato, passando per il laghetto di Sirigò e immersi in un panorama suggestivo segnato da blocchi di arenaria modellati dall’acqua e dal vento, sono arrivati, dopo 12 chilometri di cammino, sul costone degli Sbariati dove si trova il sito rupestre di Zungri. Il tutto, all’insegna della riscoperta e della valorizzazione di un posto ancora incontaminato che ha catturato tutti per la sua straordinaria bellezza. Ad attenderli e guidarli in una visita speciale, l’instancabile Maria Caterina Pietropaolo, curatrice del sito e direttore del Museo della civiltà contadina che da anni si prodiga per farlo conoscere e valorizzare. Soddisfatti della nutrita partecipazione, i presidenti delle due associazioni, Lorenzo Boseggia per Kalabria Trekking e Gabriele Fera per il Cai Catanzaro. L’occasione è stata proficua, oltre che per rinsaldare un legame che nasce dalla condivisione di valori comuni, anche per tracciare le linee programmatiche di una futura collaborazione, che vedrà le due realtà associative fianco a fianco al fine di realizzare, proprio da Mesiano a Zungri, un percorso tracciato ed inserito nel catasto dei sentieri Cai, il 717, fruibile da tutti gli escursionisti anche in autonomia. Un ulteriore impegno comune – fanno sapere i responsabili – sarà la tracciatura del Sentiero Italia, per quanto riguarda il tratto che interessa la provincia di Vibo Valentia.
Il Sentiero Italia è il trekking più lungo del mondo secondo la Cnn: si dipana in Sardegna, Sicilia e risalendo la catena appenninica e quella alpina, schiude paesaggi straordinari spesso sconosciuti alla maggior parte degli italiani. Ideato nel 1983, ha preso forma negli anni ‘90 ma è rimasto una grande incompiuta. Oggi, il sogno di coloro che lo concepirono è stato raccolto dal Club Alpino Italiano, proprio per rispondere alla crescente voglia di natura e per fare del lungo cammino un volano del turismo lento in tutta la Penisola. In Calabria, il Sentiero Italia Cai, si articola in 32 tappe su 654 km di lunghezza, da Colle Gaudolino fino a Reggio Calabria, attraversando le sei catene montuose della regione, il Pollino, i Monti dell’Orsomarso, la Catena Costiera, la Sila, le Serre Calabre e l’Aspromonte. Inizio dell’anno in grande stile insomma per l’attivissima associazione Kalabria Trekking, che proprio in questi giorni ha anche ospitato nella sua sede di piazza della Repubblica a Pizzo, gli esami conclusivi del corso di formazione professionalizzante organizzato in Calabria dall’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae), iniziato lo scorso settembre e che ha donato alla Calabria 29 nuove guide, tra cui Lorenzo Boseggia e Marco Pansino, il presidente e uno dei centodieci soci dell’associazione.