A Drapia prende sempre più forma la Cittadella di Padre Pio
VIDEO - Si lavora senza sosta per terminare il primo padiglione di quello che punta a diventare il più grande polo di oncologia pediatrica d’Italia. La fondatrice Irene Gaeta: «Un sogno nato dalla volontà del Santo di Pietrelcina»
Un grande centro destinato a divenire il polo di oncologia pediatrica più importante d’Italia. Centosessantamila metri quadrati sui quali prenderanno forma 10 strutture specializzate nel trattamento dei pazienti oncologici in giovane età, ma anche case d’accoglienza, padiglioni per la ricerca e la formazione, orti coltivati per l’autosufficienza di quella che viene immaginata e definita come una vera e propria cittadella.
Siamo sulle colline di Drapia, a pochi passi da Tropea. Qui si sta gradualmente materializzando il sogno di Irene Gaeta, figlia spirituale di Padre Pio. «Fu lui – racconta la donna oggi a capo dell’associazione dei discepoli di Padre Pio che porta vanati il progetto -, durante un’apparizione ad assegnarmi questo compito: “vai in Calabria – mi disse – e costruisci un santuario e un ospedale per i bisognosi”».
Duecentottanta posti letto, 60 camere per l’accoglienza, 4.000 pasti al giorno, centinaia di posti di lavoro: questi i numeri che la struttura avrà a pieno regime, come racconta il progettista dell’opera, l’architetto Luciano Messina. Il primo complesso a vedere la luce sarà quello destinato all’accoglienza dei pazienti che si apprestano ad affrontare terapie oncologiche o che le hanno da poco terminate. Ma nelle intenzioni dei promotori, la realtà – che nella sua prima pietra vede incastonata una reliquia del Santo di Pietrelcina oggi divenuta oggetto di culto -, costituirà un polo di eccellenza nella ricerca oncologica e galenica, in grado di richiamare ricercatori e luminari da ogni parte d’Italia e non solo…