Inchiesta “Diacono” sui diplomi comprati, Enzo Scalese (Cgil): «Servono controlli più rigorosi»
Il sindacalista esprime estrema preoccupazione per il quadro inquietante che viene fuori dall’inchiesta della Procura di Vibo sul “diplomificio” di Stefanaconi
“Il quadro che viene fuori dall’inchiesta denominata ‘Diacono’, condotta dai carabinieri con il coordinamento della Procura di Vibo Valentia, mette in luce un quadro inquietante: dal 2014 ad oggi potrebbero essere stati rilasciati circa 20-30mila attestati con un giro d’affari enorme. Un vero è proprio mercimonio ai danni della pubblica istruzione e, quindi, di tutti quegli studenti che conquistano l’agognato pezzo di carta sudando, e non aprendo il portafoglio”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Enzo Scalese.
“In vendita attestati, diplomi, master che finiscono per essere messi in circolazione nel circuito nazionale ‘drogando’ curricula e quindi condizionando le informazioni necessarie a fare incontrare domanda e offerta di lavoro in un mercato sempre più difficile da incrociare, anche a causa di diversi condizionamento – afferma ancora il segretario generale della Cgil Area Vasta -. Pezzi importanti dell’amministrazione statale che avrebbero dovuto occuparsi del controllo e del buon funzionamento per percorso burocratico che porta alla concessione delle autorizzazioni, alla definizione della didattica, al buon funzionamento del sistema, insomma, si rivelano invece collusi, se non addirittura in alcuni casi corruttori. [Continua in basso]
Sembra scontato sostenere e suggerire la necessità di una maggiore vigilanza sulle scuole paritarie, che sono comunque parte del sistema e soprattutto di più attente verifiche sugli standard didattici e sui requisiti richiesti per l’avvio di un percorso che porta all’apertura di una nuova scuola, proprio per evitare che questa si trasformi in un diplomificio. Il controllo deve essere una priorità – conclude Scalese – deve essere aumentato il numero degli ispettori regionali che si occupano di questi aspetti: deve esserci la volontà di una scuola di qualità anche tra gli istituti paritari. Il diritto allo studio e al lavoro si tutelano anche in questo modo”.
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