A Gerusalemme la preghiera del Padre nostro in calabrese
Nella chiesa del Pater Noster, sul Monte degli Ulivi, la preghiera si può leggere in cento lingue diverse tra le quali il dialetto regionale
La chiesa del Pater Noster è un luogo di culto cattolico situato sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. La chiesa venne edificata in tale luogo per volere della madre di Costantino, Elena. Ora il luogo è un convento di carmelitane, ma una volta probabilmente vi erano le grotte in cui Gesù si riuniva con i discepoli a pregare e fu in questo luogo che insegnò ai suoi seguaci a pregare recitando il Padre Nostro.
Nei chiostri della chiesa sono presenti pannelli di ceramica sui quali è riportata la principale preghiera della religione cristiana con un gran numero di traduzioni, il testo del Padre Nostro è infatti scritto in cento lingue.
Ma nessuno potrebbe immaginare che fra tutte le lingue del mondo vi è anche il calabrese. Che il nostro dialetto fosse una lingua se n’era già accorto il grande filologo tedesco Gerhard Rohlfs che, nel suo “Dizionario dialettale della Calabria”, affermava che il fondo principale del lessico calabrese è il latino.
La presenza del Padre Nostro nel proprio dialetto rappresenta, per ogni calabrese a cui capita di visitare questo luogo sacro, un’emozionante sorpresa e un bellissimo onore il cui promotore è stato il professore Filippo Marino, insigne mariologo originario di Palmi, al quale Papa Francesco ha volto dare incarico di redigere una nuova versione della famosa preghiera correggendola nella frase “ Non ci indurre in tentazione”, forse da attribuire ad un’imperfezione di traduzione avvenuta nel corso dei secoli.
«Non è Nostro Signore che ci induce in tentazione – afferma infatti il Santo Padre – ma semmai sono le forze del Male». Il testo in calabrese ha anticipato questa importante revisione voluta dal Pontefice in quanto già nel 2013, data di posa del pannello, la preghiera così recitava nel contestato passaggio: «No ‘nda bbandunari mai alla tentazioni».
Il 4 aprile, in occasione della domenica di Pasqua, entrerà in vigore, in tutte le chiese, la nuova traduzione del Padre Nostro, realizzata dal professor Marino, esempio di una Calabria positiva che costruisce ponti di civiltà e di cultura.
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