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Morto a Miami l’imprenditore miletese Fortunato Castagna

Specializzato nel settore enogastronomico, si era trasferito a Lodi e poi a Santo Domingo dove aveva creato la Fondazione “Mileto” a sostegno dei bisognosi

Morto a Miami l’imprenditore miletese Fortunato Castagna
Fortunato Castagna

Un cittadino del mondo con un amore viscerale verso la propria terra d’origine. Un uomo d’altri tempi che aveva fatto dell’altruismo e dell’impegno a favore dei poveri il suo impegno quotidiano, tanto da lasciare una traccia indelebile del suo operato ovunque aveva vissuto. Questi, in breve, i tratti caratteristici del miletese Fortunato Castagna, morto il 31 dicembre scorso a Miami, in Florida.
Traferitosi giovanissimo con la famiglia dalla Calabria a Lodi, in Lombardia, l’imprenditore 62enne è deceduto all’improvviso a causa di un infarto. A Lodi ha vissuto fino agli anni ottanta portando avanti la Galleria d’Arte “Fanfulla” fondata dal papà Giovanni e mettendosi in evidenza per la sensibilità e l’impegno in favore delle fasce più disagiate. Poi, 23 anni fa, il trasferimento a Santo Domingo nel paese d’origine della moglie. Senza, tuttavia, mai dimenticare il suo luogo natio, in particolare la “sua” Mileto dove amava fare ritorno ogni volta che gli era possibile. L’ultima qualche anno fa. Soste prolungate, le sue, per rigustare sapori e odori di tempi passati e per rivangare nei ricordi d’infanzia e nelle antiche amicizie. Un legame indissolubile, quello con la cittadina normanna, tanto che, nella capitale della Repubblica Dominicana, per portare avanti in modo ottimale il suo impegno a favore dei poveri aveva deciso di dar vita a una Fondazione denominata, appunto, “Mileto”. Obiettivo dichiarato, consentire ad una comunità con un’alta percentuale di bisognosi di migliorare le proprie condizioni di vita, anche in prospettiva futura. [Continua dopo la pubblicità]

Imprenditore di primo piano nel settore enogastronomico, ha incontrato personalità del calibro di Jose Alberto Mujica Cordano, meglio conosciuto come Pepe Mujica, presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. A Santo Domingo nel corso di questi 23 anni ha creato una rete solidale per permettere il sostentamento alle fasce più disagiate della popolazione, attraverso l’insegnamento di tecniche di coltivazione e conservazione di prodotti anche di origine calabrese. Di lui e della sua morte ha scritto nei giorni scorsi anche la stampa lodigiana, a dimostrazione della bontà del suo operato. In America lascia la moglie e due figlie, a Mileto un grande ricordo.

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