“Maialate” a rischio Covid, l’Asp di Vibo mette in guardia i Comuni
La macellazione domestica del maiale per autoconsumo rappresenta da sempre un momento di convivialità e riunione anche fuori dall’ambito familiare. Necessario, quindi, rispettare le regole anti-contagio
C’è chi non rinuncia, nonostante incomba una pandemia mondiale, all’antico rituale dell’uccisione del maiale. Una consuetudine contadina, che resiste ai tempi e alla modernità, e che non teme neppure la minaccia rappresentata dal Covid. Specie se si pensa che le giornate in cui si svolge la macellazione del suino, il taglio delle carni e il successivo insaccamento, rappresentano un vero e proprio periodo di festa. Occasione buona per imbandire grandi tavolate nei casolari di campagna, alle quali abitualmente prendono parte schiere di amici e parenti. E quindi a dar vita a potenziali occasioni di contagio.
Meglio, dunque, in tempi di Covid, non lasciare nulla al caso e correre ai ripari anche in previsione di questo particolare rischio di assembramento. Avranno pensato questo i dirigenti del servizio veterinario dell’Asp vibonese che, con una nota inviata ai Comuni, hanno richiamato quanti adempiranno al consueto rito, al rispetto delle norme anti-Covid. Così, nella consueta scheda di comunicazione della macellazione a domicilio per autoconsumo, l’Asp farà sottoscrivere anche l’impegno ad “adottare tutte le misure atte ad impedire la diffusione dei contagi”.
Tra i Comuni che hanno rilanciato l’invito attraverso i propri canali, quello di Maierato ha chiarito: «Premesso che per uso e consuetudine la macellazione dei suini a uso familiare rappresenta un momento di riunione anche al di fuori dell’ambito familiare, si prega di rispettare le prescrizioni in materia di prevenzione del rischio contagio Covid-19 e di adottare tutte le misure e le regole conseguenti».