Coronavirus, le donazioni per aiutare i medici vibonesi – Video
A Vibo Valentia gli operatori sanitari chiedono aiuto ai cittadini per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale. La testimonianza di Ilenia, promotrice di una raccolta fondi. Il commissario dell'Asp autorizza l'acquisto di 100 termometri e 10mila mascherine
E’ preoccupata Ilenia, la ventitreenne di Portosalvo che durante la prima ondata di Covid si è fatta promotrice di una raccolta fondi per attrezzare gli operatori sanitari dello Jazzolino del necessario a fronteggiare l’emergenza. Erano i giorni in cui la pandemia aveva colto tutti impreparati. Ma dopo otto mesi la situazione a Vibo – a suo dire – sembra non essere cambiata, perché dai reparti caldi dell’ospedale continuano ad arrivare richieste di aiuto per dispositivi di protezione individuale. Una carenza che viene sopperita con le donazioni dei privati cittadini: ventimila euro i fondi fin qui raccolti dalla studentessa vibonese e spesi – fatture alla mano – per attrezzare i reparti Covid.
Da aprile ad oggi è cambiato tutto. «È cambiato – spiega – Ilenia, l’approccio nel donare». L’insufficienza dei dispositivi di protezione è stata denunciata pure da Giuseppe Gliozzi, infermiere dell’Obi Covid, nella sua qualità di rappresentante del sindacato Nursing Up. Dal canto suo il commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano, che ha sempre rassicurato circa le scorte di dispositivi, invitando però i sanitari ad un utilizzo più ponderato delle mascherine, nelle scorse ore ha autorizzato l’acquisto di 100 termometri e diecimila mascherine. Ci mostra i messaggi Ilenia. Le richieste di aiuto. Ci mostra i preventivi e le fatture. Ma soprattutto non riesce a nascondere il suo disappunto. «I cittadini – dice – non sempre possono sostituirsi alle istituzioni». [Guarda in basso il Video dell’intervista ad Ilenia]