Il commosso omaggio di Mileto a Francesco Prestia Lamberti – Video
Giornata della legalità dedicata al 15enne ucciso nel 2017 da un coetaneo. Presenti le massime autorità del territorio. «La mafia - è stato detto - verrà sconfitta»
Giornata densa di contenuti, quella sulla legalità svoltasi a Mileto. In cui ha aleggiato forte la presenza del 15enne Francesco Prestia Lamberti, ucciso oltre tre anni fa da un coetaneo, ma anche dei tanti giovani che come lui in questi anni sono caduti vittima della violenza. La manifestazione, voluta dall’Amministrazione baby, si è svolta in piazza Badia, alla presenza di un gran numero di persone, molte delle quali giovani.
Moderata dal noto giornalista de Il Vibonese e LaC Pietro Comito, da anni in prima linea nel denunciare e raccontare i tristi fatti di cronaca perpetrati sul territorio dalla criminalità organizzata, ha visto gli interventi del sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, del prefetto di Vibo Valentia Francesco Zito, del procuratore della Repubblica Camillo Falvo, del comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece, del referente provinciale di “Libera” Giuseppe Borrello, del sindaco dei ragazzi Giulia Ciccone e dei genitori del povero Francesco Prestia Lamberti, Guido e Marzia Luccisano, i quali hanno dato libero sfogo al pianto quando, all’inizio, sullo schermo sono scorse le immagini dell’omicidio del figlio. [Continua]
Tra i presenti, anche il presidente della Provincia Salvatore Solano, numerosi sindaci del Vibonese, il questore Annino Gargano, il dirigente dell’Ic di Mileto Antonello Scalamandrè e i parenti di Maria Chindamo, Francesco Vangeli e Filippo Ceravolo, anch’essi strappati alla vita dalla ‘ndrangheta o da suoi surrogati. Giordano, aprendo l’incontro, si è soffermato sulla valenza di una Giornata «che l’amministrazione baby con tanta sensibilità ha voluto realizzare». Una manifestazione importante, che si intende ripetere «coinvolgendo anche i comuni viciniori, al fine di educare i ragazzi a parlarsi con le relative comunità rappresentate e a non stare chiusi nel proprio ambito. Noi come sapete – ha sottolineato – ci siamo costituiti parte civile nel processo “Rinascita Scott”, come segno tangibile di una scelta di campo che ci vede schierati dalla parte dei giusti e contro la sopraffazione, la mafia e qualsiasi espressione di violenza e criminalità».
Al sindaco ha fatto seguito il prefetto Zito, rimarcando la necessità «di rispettare la legge, per preservare le persone e il prossimo e di dire no alla logica della forza quale unico strumento per esercitare la supremazia». Quindi, l’appello ai ragazzi a fare tesoro delle esperienze negative «che hanno portato alla morte di tanti loro coetanei, vittime di carnefici senza scrupoli».
«Ci troviamo in un territorio difficile – ha sottolineato dal canto suo il procuratore Falvo, rivolto sempre ai giovani – in una provincia con il più alto indice di criminalità. Tuttavia, ciò non vuol dire che le cose non possono cambiare. La mafia la sconfiggeremo, ne sono sicuro. In quanto tempo, però, dipende solo da noi. È accaduto in Sicilia, succederà anche qui». Parole di speranza, fatte proprie anche dal comandante Capece. «Il clima sta cambiando, mentre prima eravamo abituati a vedere gli applausi dei familiari ai parenti tratti in arresto – ha rimarcato – oggi prendiamo contezza dei tanti attestati di riconoscenza e di stima rivolti a noi dalle persone per bene che vivono sul territorio. Il dato ci riempie di soddisfazione ma anche di tanta responsabilità. Detto ciò, sfatiamo il luogo comune che qui non esista il senso di legalità. C’è, eccome, soprattutto tra i giovani, così come attesta la loro cospicua presenza anche oggi. Il problema è che spesso risulta inespresso, anche a causa della presenza di una minoranza protagonista di casi di bullismo e quant’altro, soprattutto nelle scuole».
Tra gli interventi, anche quello di mamma Marzia, che dopo aver a margine invocato la caduta del velo di omertà che ancora oggi avvolge la vicenda della morte del figlio, nella circostanza ha inteso solo ringraziare i tanti presenti. La manifestazione si è conclusa così come era iniziata: dando spazio al pianto e alla commozione. Al momento della declamazione della struggente poesia dedicata a Francesco dal sindaco baby Ciccone, ancor di più quando palloncini luminosi a forma di cuore sono volati alti verso il cielo, simbolo dei tanti morti per mafia di questa martoriata terra di Calabria… oggi più che mai in cerca di riscatto.