Mileto, grazie ai centri estivi si sperimenta il ritorno alla normalità
Due diverse iniziative nel comune capoluogo e nella frazione Paravati contribuiscono a ristabilire la socialità tra i ragazzi prima del rientro a scuola
Bella stagione all’insegna dei Centri estivi per ragazzi, quella che si sta vivendo nel comune di Mileto. In un periodo contrassegnato dalle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19, infatti, a dare segnali di ripresa, rinascita e ritorno alla normalità ci hanno pensato centinaia di giovani dai 3 a 14 anni, impegnati per settimane nelle varie attività ludico-educative proposte sul territorio grazie a un apposito finanziamento stanziato dal ministero per la Famiglia. Ad aprire le danze è stata l’Avis comunale, che in collaborazione con l’Amministrazione cittadina ha organizzato dal 3 al 29 agosto a Paravati – nelle piazze Sandro Pertini, Caduti di Nassiriya e Oratorio – l’evento “L’estate è nostra. Mille avventure a tema: inside out”.
Obiettivo dichiarato dei promotori, far sì che al termine del percorso proposto dagli animatori ogni bambino riuscisse ad acquisire la capacità “di riconoscere e gestire le proprie emozioni”. Un risultato, da quel che si evince, pienamente raggiunto. Altro campo estivo all’insegna del sano divertimento e dei momenti di riflessione e aggregazione sociale ha coinvolto un gran numero di ragazzi a Mileto. L’iniziativa, dal titolo “Ragazzi al centro”, ha preso il via lo scorso 3 agosto con il classico taglio del nastro e si concluderà proprio nella giornata di oggi nella splendida cornice del Parco urbano “Ex Foro boario”, gestito dalla locale associazione Ansa. In questo caso, ad organizzarla è stata la cooperativa sociale “Vibosalus”, sempre in collaborazione con il Comune guidato dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano. I due campi estivi svoltisi sul territorio, come detto hanno visto la partecipazione di un gran numero di cittadini in “erba” e hanno rappresentato un segnale importante di ripresa dopo la delicata fase di lockdown relativa al propagarsi del Coronavirus.
Ai tanti giovani coinvolti, in particolare, hanno permesso di riscoprire e gustare il valore del gioco comunitario all’aperto, quale momento prezioso di condivisione, collaborazione, confronto e pieno rispetto delle regole. E in un frangente di crisi socio-economico-sanitaria come questo non è certamente poco.