Lascia il lavoro per accudire i figli, la storia di Giacomo tra privazioni e dignità – Video
Un giovane padre di Briatico va avanti solo con l’aiuto di qualche benefattore e con il reddito di cittadinanza. Un sussidio che non gli permette di far fronte alle spese né di pensare al futuro dei suoi bambini
«Io vivo per loro… sono tutto per me…». Le lacrime di Giacomo brillano d’amore e dignità. Vive a Paradisoni, frazione di Briatico. Ed i suoi due figli – Vanessa, 11 anni, e Simone, di 6 – sono il suo orgoglio e la sua ragione di vita: abbandonato dalla moglie, ha ottenuto dal giudice il loro affido esclusivo.
Quella di Giacomo, di Vanessa e Simone, è insieme un storia di indigenza e di resilienza, di unità e di generosità. Una storia universale, che va oltre i giorni del coronavirus. È la storia di un papà che, per fare anche da mamma, per accudire i figli, portarli a scuola, nutrirli, vestirli, è stato costretto a lasciare il lavoro.
«Percepisco il reddito di cittadinanza, ma non mi lamento perché per un paio di mesi, da quando a dicembre ho perso il lavoro, mi sono arrivate 108 euro. Da febbraio ne percepisco 575 euro. Con questa cifra riesco a far la spesa ma non riesco a pagare le bollette… quelle no…». [Continua]
Il Reddito di cittadinanza, nell’Italia dei furbi e degli approfittatori, per Giacomo è stato una salvezza. Anche se non basta. Come una salvezza, per lui, è stato il grande cuore dei suoi fratelli e di sua madre, della Chiesa, incarnata nel parroco. «Prima c’era un sacerdote che ci aiutava… mi pagava pure l’affitto di casa…»
E poi c’è la scuola, l’Istituto Vespucci di Vibo Marina, ci sono le associazioni ed i volontari, sempre di Vibo Marina. Ora Simone, grazie all’istituto guidato da Maria Salvia, ha un tablet per poter studiare e partecipare alle videolezioni. Il papà mostra orgoglioso i suoi compiti, i quaderni ordinati. I piccoli successi quotidiani di un bambino che ha un sogno nel cassetto.
«Da grande voglio fare il carabiniere». Gli chiediamo il perché: «perché i carabinieri aiutano le persone».
Anche Vanessa ha un sogno: vuol fare l’estetista. Il suo rendimento scolastico, però, potrebbe rendere possibile ogni altro grande traguardo.
Giacomo si commuove ascoltando sua figlia. Dà loro tanto, dà loro tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere in modo sano e dignitoso. E per quel qualcosa in più che vorrebbe offrire loro e non può dare, non riesce, ancora, a trattenere le lacrime.
«Simone, Vanessa, ve l’ho comprato l’uovo di Pasqua? No… non gliel’ho potuto comprare… non avevo i soldi», racconta in lacrime. Lacrime di dignità, cristalline, emblema di un’Italia nascosta, nella quale rifulgono piccole e grandi storie di eroismo quotidiano. Storie come questa.
*Tantissime le richieste giunte in redazione per aiutare Giacomo e la sua famiglia. A breve forniremo tutti i recapiti per poter effettuare donazioni.