I sarti vibonesi riforniscono di mascherine i reparti ospedalieri
L’Utic di Germaneto, la Ginecologia di Lamezia Terme e lo Jazzolino di Vibo ricevono i dispositivi da piccole aziende e privati che hanno deciso di dare il loro contributo
Dalle sartorie industriali alle sarte “casalinghe”. Molti in questi giorni si stanno adoperando per dare il proprio contributo nel fronteggiare l’emergenza sanitaria che ha investito il Paese, mettendo a disposizione le proprie competenze, soprattutto per cercare di agevolare il compito di chi, come medici e personale sanitario, si trova in prima linea nella guerra al coronavirus.
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Così a Stefanaconi, dove la storica Sartoria Bartalotta ha temporaneamente riconvertito la produzione per realizzare mascherine da mettere a disposizione della popolazione e dei presidi sanitari. Cinquanta dispositivi qui realizzati, su interessamento del Comune, sono state fatti pervenire al reparto Utic di Germaneto, diretto dal professor Ciro Indolfi, luminare della cardiologia internazionale e presidente della Società italiana di Cardiologia.
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Anche a Pizzoni, la sarta Lisa Donato, ha prodotto in casa con la sua macchina da cucire oltre 800 mascherine che ha poi regalato a reparti ospedalieri di Vibo (Pediatra, Pronto soccorso, Medicina, Cardiologia) e al reparto di Ginecologia dell’ospedale di Lamezia Terme nonché a privati cittadini e forze dell’ordine. Davvero gesti nobili e disinteressati di chi, anche in questa drammatica congiuntura, ha deciso di fare la propria parte con senso di responsabilità e generosità.
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