domenica,Maggio 4 2025

L’Istituto tecnico industriale e il Kiwanis Club di Vibo inaugurano una panchina lilla per sensibilizzare sui disturbi alimentari

Diversi sono stati gli interventi che hanno sottolineato l’importanza di affrontare insieme il delicatissimo tema dell’anoressia e della bulimia che colpiscono soprattutto i più giovani

L’Istituto tecnico industriale e il Kiwanis Club di Vibo inaugurano una panchina lilla per sensibilizzare sui disturbi alimentari

Gli alunni di una quinta, indirizzo meccanica dell’Istituto tecnico industriale di Vibo Valentia, in collaborazione con il Kiwanis Club di Vibo, hanno contribuito all’opera di sensibilizzazione sui disturbi alimentari, realizzando una panchina lilla, posizionata nella zona antistante l’azienda agraria ”i giardini di Persefone”, inaugurata alla presenza della preside dell’istituto, Maria Gramendola e dal presidente territoriale del club, Pasqualina Servelli. Prima dell’inaugurazione un convegno dal titolo ‘‘i disturbi dell’alimentazione: anoressia e bulimia, tra isolamento e solitudine” che si è svolto nell’aula magna dell’istituto lo scorso 15 aprile, promosso dal Kiwanis in collaborazione con l’Ordine dei medici e degli odontoiatri, che ha visto la presenza anche degli altri club del territorio, Lions e Rotary.

Leggi anche ⬇️

Diversi sono stati gli interventi che unitamente hanno, come si legge in una nota: «Sottolineato l’importanza dell’aver fatto ”squadra” al servizio della comunità, per affrontare insieme il delicatissimo tema dell’anoressia e della bulimia che, direttamente o indirettamente, ha coinvolto almeno una volta nella vita bambini, adolescenti, giovani e adulti. Sin da subito, – continua – in effetti, è stato evidenziato come l’odierna società, la cosiddetta società liquida, caratterizzata dall’emergenza di nuovi paradigmi e tendenze che hanno generato cambiamenti, nuove sfide e nuove opportunità, ma anche una ridefinizione del nuovo ruolo dell’individuo e della cultura e, di conseguenza, anche radicali trasformazioni generazionali, racchiuda un rilevante elemento contraddittorio, poiché essa si configura come un momento di accelerazione di numerosi e pericolosi disagi giovanili, tra i quali si annovera quello dei disturbi del comportamento alimentare, ritenuto un vero e proprio problema di disadattamento sociale nei più svariati contesti sociali e culturali. Concetto chiave del convegno è stato la pregnanza della parola solitudine, presente in locandina, poiché, in presenza di tali disturbi, si asserisce che nessuno debba essere lasciato solo. Verso tali patologie gli esperti reputano necessario un approccio condiviso e multidisciplinare in modo tale che questi disturbi possano essere svelati e, infine, superati».

Poi un accenno sull’importanza della sensibilizzazione: «La sensibilizzazione e l’azione contro i disturbi alimentari ha condotto i presenti ad esaminare con molta attenzione le cause scatenanti, soprattutto quelle multifattoriali, cioè quelle psicologiche, biologiche e socio-culturali, che possono alterare e compromettere la salute di tutti gli organi e di tutti gli apparati del corpo e il funzionamento sociale dell’individuo. Le indagini sui DCA (disturbi del comportamento alimentare), sottolineati dallo psichiatra Bruno Risoleo e dalla dottoressa Giuseppina Russo, hanno restituito dati allarmanti e inquietanti, poiché i DCA generano un alto tasso di mortalità, ben del 15%, dove il 5% è legato al suicidio. Accanto a questo dato, però, è stata ribadita l’importanza della diagnosi precoce e dei trattamenti adeguati in base al livello di gravità, in quanto ciò consentirebbe una guarigione di ben oltre il 50% dei casi». Il convegno, dunque, si è configurato come uno spazio di riflessione e di crescita.

Articoli correlati

top
preload imagepreload image