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Tropea, il Museo diocesano ancora chiuso dopo 5 anni. Piserà scrive al vescovo: «Tesoro da restituire alla città»

L’ex consigliere comunale sollecita l’intervento della Diocesi e il dialogo con il Comune retto dai commissari: «Si uniscano le forze per trovare una soluzione concreta»

Tropea, il Museo diocesano ancora chiuso dopo 5 anni. Piserà scrive al vescovo: «Tesoro da restituire alla città»
Il Museo diocesano

«Tropea non può permettersi di tenere chiusa una delle sue gemme culturali più preziose». Con queste parole, Antonio Piserà, ex consigliere comunale e figura da sempre impegnata nella promozione e nella tutela del patrimonio tropeano, ha scritto una lettera aperta al vescovo Attilio Nostro per sollecitare la riapertura del Museo Diocesano di Tropea, chiuso ormai da circa cinque anni.

Il Museo diocesano chiuso da 5 anni

Il Museo Diocesano, ospitato nell’elegante e storico Palazzo Vescovile accanto alla Cattedrale, rappresenta un autentico scrigno di arte sacra, fede e memoria collettiva. Al suo interno sono custodite opere di straordinario valore storico e artistico, come il celebre pastorale in argento dorato del XV secolo, una statua in argento di Santa Domenica del 1738, realizzata dall’orafo napoletano Francesco Avellino, oltre a una preziosa icona della Madre della Consolazione del XVI secolo, dipinti settecenteschi e sculture lignee che raccontano secoli di spiritualità e arte.

«Questa lunga chiusura – sottolinea Piserà – non priva solo i tropeani della possibilità di riappropriarsi del proprio patrimonio, ma priva anche migliaia di visitatori ogni anno della possibilità di conoscere una parte fondamentale della storia e dell’identità di Tropea. È necessario e urgente unire le forze affinché si trovi una soluzione concreta.»

La lettera al vescovo Nostro

Nella lettera indirizzata al Vescovo, Antonio Piserà propone un tavolo di confronto e collaborazione tra la Diocesi e il Comune di Tropea, volto a individuare risorse e strumenti, anche attraverso fondi regionali, statali o europei, per affrontare gli interventi eventualmente necessari alla riapertura del Museo, siano essi di carattere strutturale, organizzativo o gestionale.

L’appello è anche un invito a riconsiderare il ruolo del patrimonio ecclesiastico non solo come bene spirituale, ma anche come leva culturale e turistica, in grado di generare valore e bellezza per tutta la comunità. «La cultura e la fede – aggiunge Piserà – possono e devono camminare insieme. Riaprire il Museo significa restituire un’anima a un luogo che è già nel cuore di tutti noi».

In una città come Tropea, che ogni anno accoglie migliaia di turisti da tutto il mondo, il rilancio del Museo Diocesano rappresenterebbe anche una scelta strategica per valorizzare il centro storico, ampliare l’offerta culturale e rafforzare l’identità della “Perla del Tirreno” come città d’arte e di spiritualità.

L’auspicio è che possa aprirsi una nuova stagione di dialogo tra le istituzioni religiose e civili, con il comune obiettivo di restituire il Museo Diocesano alla città di Tropea, ai calabresi e a tutti coloro che amano la bellezza e la storia.

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