martedì,Marzo 18 2025

L’evocativo incontro tra Natuzza e “l’influencer di Dio”: la reliquia di Carlo Acutis arriva a Paravati- FOTO

Centinaia di fedeli hanno accolto nella Villa della Gioia voluta dalla mistica vibonese il frammento corporeo del giovane prossimo ad essere proclamato santo dalla Chiesa

L’evocativo incontro tra Natuzza e “l’influencer di Dio”: la reliquia di Carlo Acutis arriva a Paravati- FOTO
La reliquia del beato Acutis a Paravati, foto di Luca Dimasi

Emozione, raccoglimento e commozione all’arrivo a Paravati della sacra reliquia del beato Carlo Acutis, proveniente dalla vicina comunità parrocchiale di San Calogero. La cerimonia di consegna del frammento di pericardio del giovane, morto nel 2006 per leucemia fulminante, è iniziata all’entrata della Villa della Gioia della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.

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L’abbraccio del popolo di Natuzza

Ad accompagnare nella “casa” della Serva di Dio Natuzza Evolo la membrana che circondava e proteggeva il cuore del ragazzo – il prossimo 27 aprile destinato ad essere proclamato santo dalla Chiesa universale – sono stati monsignor Anthony Figueiredo, rettore del santuario di Santa Maria Maggiore e della Spogliazione di Assisi in cui il corpo del beato è custodito e venerato, il vicesindaco di San Calogero, Domenico Zinnà, e i parroci della stessa comunità, don Rocco Scaturchio e don Andrea Campennì, a loro volta affiancati dai ragazzi dell’oratorio intitolato alla Beata Paolo Frassinetti.

La processione

Ad accoglierla, il rettore dell’annessa chiesa dedicata allo stesso “Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, padre Michele Cordiano, i giovani dell’oratorio “Mamma Natuzza” e un folto numero di fedeli giunti anche da altre province della Calabria. Al suo arrivola sacra reliquia del beato Carlo Acutis è stata portata in processione nell’annesso santuario mariano. Ad un primo momento di raccoglimento e preghiera è seguita la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro. Accanto al presule, sull’altare, numerosi presbiteri, tra cui il parroco di Paravati don Antonio Pileggi (foto di Luca Dimasi).

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Il vescovo: «Spalancate le porte a Dio»

Nella sua omelia monsignor Nostro, prendendo spunto dal brano evangelico del giorno sulla trasfigurazione di Cristo, ha invitato i numerosi presenti «ad aprire, anzi a spalancare le porte a Dio», facendo proprie le parole pronunciate da San Giovanni Paolo II a piazza San Pietro il 16 ottobre del 1978, al momento del suo insediamento sul soglio pontificio. «Come è bello accogliere tra noi il pericardio, la membrana che avvolge il cuore dell’attuale beato e futuro santo Carlo Acutis. Il suo cuore – ha spiegato, tra l’altro, monsignor Nostro dall’altare di un santuario gremito di fedeli – è uguale a quello di tanti altri giovani. Ad esempio, a quello di San Filippo Neri, che durante la Pentecoste ebbe il dono del cuore spaccato dall’amore di Dio. Anche noi, come loro, siamo chiamati ad aprire il cuore a Dio dall’interno, abbattendo le “mura di Gerico” che ne ostruiscono le porte. Gesù trasfigurato – ha aggiunto – ci ha accolti anche in questo santuario mariano, raffigurato sulla porta principale d’ingresso, invitandoci ad andare tutti a lui». Al termine della santa messa la sacra reliquia del Beato Carlo Acutis è transitata tra i banchi in cui alloggiavano i fedeli, tra le mani dallo stesso vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.  

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