Vibo, multe fino a mille euro per chi non pulisce dove il proprio cane sporca: la stretta del Comune
Anche la pipì va lavata via. Palazzo Razza cerca di mettere un freno all’inciviltà di alcuni padroni che pregiudica l’igiene e il decoro urbano. Il provvedimento assunto anche a seguito di numerose segnalazioni e lamentele

Multe da 25 a 500 euro per quanti non rispettano l’obbligo di pulizia delle deiezioni dei propri animali d’affezione nelle aree pubbliche del territorio comunale di Vibo Valentia. È quanto contenuto in una ordinanza a firma del sindaco Enzo Romeo. Una dura presa di posizione contro gli incivili, sprezzanti delle più basilari norme della civile convivenza.
Nel documento a firma del primo cittadino si sottolinea che «è stata rilevata la frequente presenza di deiezioni canine (escrementi solidi e liquidi) sul suolo comunale ed in particolare sul sedime delle vie pubbliche o aperte al pubblico, delle piazze, su aree verdi, su aree pubbliche in genere e nelle zone attrezzate adibite al gioco dei bambini, nonché sui muri di affaccio di edifici anche privati e mezzi in sosta a margine della via».
Cattive “abitudini” che si riflettono sulla salute dei cittadini e ledono l’immagine della cittadina capoluogo e delle frazioni: «L’elevato numero dei cani da compagnia o da guardia presenti nel territorio comunale di Vibo Valentia comporta provvedere ad una regolamentazione del comportamento da tenersi da parte dei proprietari/detentori dei cani medesimi, allorché circolino all’intero dei parchi, giardini, marciapiedi ed aree pubbliche in genere, ove spesso viene riscontrato l’abbandono di deiezioni animali con tutte le problematiche relative all’igiene e alla sanità pubblica».
I dettagli dell’ordinanza
Nell’ordinanza inoltre, il sindaco Romeo richiama i proprietari ad una corretta gestione dei propri animali: «In molti casi – si fa presente – vengono lasciati in luoghi pubblici liberi e privi di custodia». Tutte circostanze che contribuiscono a creare malumori tra i cittadini come testimoniano le «elevate segnalazioni e lamentele pervenute in materia di abbandono di deiezioni solide e liquide dei cani sul suolo pubblico (centro antico, strade, marciapiedi, zone verdi, aree pubbliche in genere e zone attrezzate per bambini) con conseguenti rischi per la salute dei cittadini, con particolare riferimento alle fasce più esposte, quali i bambini, nonché gli stessi animali e compromissione del decoro urbano». Con l’arrivo della bella stagione, inoltre, si fa più pressante l’esigenza di garantire «il mantenimento dell’igiene del suolo pubblico e il decoro dell’ambiente urbano, in considerazione degli sgradevoli odori persistenti sulle strade soprattutto nei periodi estivi a causa delle scarse precipitazioni».
Con il provvedimento, dunque, il sindaco ordina a tutti i proprietari o detentori di animali d’affezione, nell’accompagnare gli stessi su strade e luoghi pubblici o aperti al pubblico, nei giardini o parchi pubblici, ville comunali:
- «di provvedere immediatamente alla raccolta delle deiezioni, alla pulizia dei luoghi e al corretto smaltimento delle stesse, qualora il cane sporchi luoghi pubblici o aperti al pubblico;
- di impedire ai propri animali di defecare o urinare a ridosso di portoni di ingresso e degli accessi ad abitazioni, negozi, vetrine, veicoli parcheggiati ed elementi di arredo urbano;
- di depositare le deiezioni raccolte negli appositi contenitori presenti sul territorio comunale.
- di portare con sé, al fine del rispetto del dovere della raccolta delle deiezioni canine, strumenti quali paletta e/o sacchetto idoneo all’asportazione e contenimento delle feci animali, in numero sufficiente da rapportarsi alla permanenza sul luogo pubblico e alle esigenze dell’animale, nonché di munirsi di un contenitore con acqua, in quantità sufficiente per dilavare le deiezioni dell’animale; tali strumentazioni dovranno essere esibite, su richiesta, ai soggetti incaricati dell’osservanza della presente ordinanza.
- di utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animal nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dal Comune.
Le sanzioni
In caso di non ottemperanza, prevista una «sanzione amministrativa da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, oltre all’immediato ripristino dello stato dei luoghi in caso di imbrattatura del suolo pubblico».
Non esclusa l’applicazione delle disposizioni penali secondo quanto contenuto nell’articolo 639 del cp che prevede per: “…chiunque, (fuori dei casi preveduti dall’articolo 635), deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 309 euro. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su teche, custodie e altre strutture adibite all’esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro….”.