lunedì,Febbraio 24 2025

Inizio Ramadan nel Vibonese, il presidente dell’associazione Abraham: «Preghiamo per spegnere il fuoco dell’odio e della violenza»

Dall’ex guida di Caritas e Ufficio diocesano per il Dialogo interreligioso don Cannatelli l’invito a camminare tutti insieme «lungo il sentiero della fratellanza umana»

Inizio Ramadan nel Vibonese, il presidente dell’associazione Abraham: «Preghiamo per spegnere il fuoco dell’odio e della violenza»

Nei prossimi giorni anche i musulmani che si ritrovano in Italia inizieranno il Ramadan 1446. Un periodo di digiuno e preghiera particolarmente sentito e molto atteso anche dalla folta comunità islamica residente nel Vibonese. In questo contesto ai «cari fratelli e sorelle musulmani» della provincia giunge il consueto messaggio di don Bruno Cannatelli, sacerdote da sempre impegnato nell’ambito dell’accoglienza e dell’integrazione tra popoli.

«Come ogni anno – afferma l’anziano presbitero e attuale presidente dell’associazione di volontariato “Abraham” – desidero raggiungervi con il mio saluto e i miei auguri all’inizio del mese di Ramadan, mese di digiuno, di penitenza e di ritorno all’unico Dio, clemente e misericordioso. Anche noi cristiani fra qualche giorno inizieremo la Quaresima, tempo sacro, che ha molte somiglianze con il vostro mese. Dio che legge nei nostri cuori gioisce della nostra conversione interiore attraverso il digiuno e la preghiera, la condivisione delle gioie e delle sofferenze delle nostre famiglie, in particolare dei più piccoli e dei malati, la solidarietà verso i più bisognosi della comunità. Questo tempo benedetto del Ramadan e della Quaresima – aggiunge il, tra l’altro, ex direttore della Caritas e dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea – si inserisce tuttavia ancora in un contesto di conflitti e di guerre, che si manifesta nella perdita di vite umane, orfani e vedove, sfollati e profughi, distruzione di case e di infrastrutture, che attenua la nostra gioia. Le guerre affondano le loro radici nelle ingiustizie, nella brama di potere, nel disconoscimento dell’uguaglianza dei diritti delle persone e dei popoli. In guerra non vince nessuno, perdono tutti. Condanniamo, rifiutiamo la guerra».

Il presidente di Abraham, dopo essersi soffermato sul parallelismo e le similitudini che caratterizzano questi importanti periodi, per entrambe le religioni, e sulle tragedie e i drammi che apportano, anche attualmente, i conflitti bellici sparsi per il mondo, sottolinea poi che nel rispetto di questi “tempi forti” del Ramadan e della Quaresima, cristiani e musulmani si possono ritrovare a condividere i valori importanti e a sentirsi «una volta di più fratelli e  sorelle dell’unica comunità umana. Uniamo le nostre volontà e i nostri cuori, eleviamo preghiere al Dio misericordioso per spegnere il fuoco dell’odio e della violenza, attingendo alle risorse per la pace presenti nelle nostre tradizioni umane e religiose. A voi cari fratelli e sorelle musulmani – conclude don Bruno – i migliori auguri di un fruttuoso digiuno nel mese di Ramadan e un gioioso Eid al- Fitr. Che Dio onnipotente e misericordioso ci aiuti a camminare lungo il sentiero della fratellanza umana».

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