sabato,Febbraio 22 2025

Gli studenti di Vibo al fianco dei non vedenti danno voce alle favole di Strati: «Grati alla scuola per questa opportunità» – VIDEO

Un progetto inclusivo trasforma il volume del grande scrittore calabrese in un audiolibro che sarà donato dai ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale alla sezione vibonese dell'Unione Italiana Ciechi

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Le 57 favole di Saverio Strati, lette dagli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale di Vibo Valentia, per permettere anche a ciechi e ipovedenti di immergersi nella narrativa dell’indimenticato scrittore di Sant’Agata del Bianco. È l’attività didattica che vede coinvolti gli allievi della quinta classe dell’indirizzo informatico dell’Istituto vibonese, i quali realizzeranno un audiolibro che verrà donato alla locale sezione dell’Unione Italiana Ciechi nell’ambito di un progetto di sensibilizzazione alle disabilità visive.

La diciottesima Giornata nazionale del braille, celebrata ieri, è stata l’occasione giusta per aprire le porte ai futuri informatici, permettendo loro di conoscere da vicino un rivoluzionario metodo di comunicazione che, attraverso ausili e dispositivi specifici, da 200 anni permette a chi è privo della vista di mantenere un contatto con il mondo.

Giuseppe Bartucca, presidente territoriale Unione Ciechi e Ipovedenti di Vibo Valentia, ha spiegato il significato di questa ricorrenza: «Questa è la diciottesima giornata nazionale del braille, che è stata istituita nel 2007 con una legge nazionale. È stata istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica e quindi tutte le varie istituzioni sull’importanza che ha il braille, che è il metodo di scrittura e lettura che da 200 anni viene utilizzato dai non vedenti. È bello – ha sottolineato Bartucca – che sia stata la scuola ad avvicinarsi a noi chiedendo che i ragazzi fossero sensibilizzati sul tema della disabilità visiva e quindi questo sarà solo il primo di tanti altri incontri che faremo».

Durante l’incontro, è stato illustrato agli studenti non solo l’importanza del braille ma anche il suo utilizzo pratico. «È un’occasione per far vedere ai ragazzi come avviene la scrittura in braille, con la tavoletta e il punteruolo con la dattilobraille, ma anche per far capire loro come il braille si combina con l’informatica. Quindi – ha spiegato Bartucca –  i ragazzi hanno modo di osservare il funzionamento della stampante braille, la barra braille, ma anche altri ausili informatici, tipo il mini-audiobook, la colorina, insomma, altri strumenti che consentono al non vedente di vivere una vita, diciamo, normale e ad integrarsi più facilmente in tutti gli ambiti della società».

Sul tema della scuola e dell‘integrazione degli studenti con disabilità visiva il giovane presidente territoriale dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Vibo ha commentato: «Passi avanti sono stati fatti, ma manca ancora una formazione adeguata ai vari insegnanti perché ci sono dei corsi, i famosi corsi per il TFA, dove purtroppo non viene fatta una formazione specifica. Infatti tante volte, quando gli insegnanti si trovano ad avere a che fare con una specifica disabilità, come nel nostro caso quella visiva, sono a volte un po’ impreparati. Così spesso arrivano qui da noi e noi cerchiamo anche tramite il nostro centro di consulenza per la didattica di dare loro il massimo supporto, però diciamo che questi corsi che organizza lo Stato andrebbero un po’ migliorati».

Una giornata diversa per gli studenti vibonesi che hanno accolto con entusiasmo il progetto, riconoscendo l’importanza di questa esperienza formativa: «Iniziative come queste sono molto importanti ed è una cosa molto utile per noi ragazzi cercare di capire cosa provano, come vivono queste persone che affrontano questo tipo di difficoltà. Un’iniziativa particolare che non tutte le scuole fanno e per questo siamo veramente grati anche alla nostra prof che ci ha permesso di prendere parte a questo progetto».

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