Spilinga: nel Giorno del Ricordo scuola, associazioni e istituzioni hanno riflettuto sulla tragedia delle Foibe e l’esodo giuliano-dalmata
L'evento si è tenuto nel Salone comunale di piazza San Michele il 10 febbraio per sensibilizzare i cittadini su quanto accaduto tra il 1943 e il 1945
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In occasione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, l’amministrazione comunale di Spilinga nel Salone comunale di piazza San Michele ha promosso un incontro per sensibilizzare i cittadini e le scuole sulla tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’iniziativa voluta dal sindaco, Enzo Marasco, si proponeva di adempiere a un «dovere storico, civile e istituzionale». Durante l’evento, si legge in un comunicato stampa relativo alla giornata, «è stato letto un messaggio del prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, che invitava le amministrazioni comunali a organizzare incontri per sensibilizzare i cittadini e le scuole sia sulla Shoah che sul Giorno del Ricordo». L’incontro ha visto la partecipazione di diverse associazioni, tra cui la Pro Loco di Spilinga e il Circolo culturale e sportivo di Spilinga “don Michele Miceli”. «Erano presenti il maresciallo della locale Stazione dell’Arma dei Carabinieri, Giuseppe Cozzo e gli studenti dell’Iis “Galluppi” di Tropea e dell’Ic “Don Mottola” di Tropea, insieme ai loro docenti, nonché gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado di Spilinga». Il sindaco di Spilinga, ha sottolineato «il dovere, come comunità e come nazione, di ricordare il dramma di migliaia di italiani che subirono violenze, persecuzioni e laceranti separazioni», definendo le Foibe come «una ferita profonda nella nostra storia, un tragico capitolo di sofferenza e di ingiustizia che per troppo tempo è rimasto nell’ombra».
Don Francesco Sicari, parroco di Ricadi e direttore dell’Ufficio ecumenico per il dialogo interreligioso della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, e la professoressa Chiara Marasco, esperta nella letteratura che ha raccontato sia il massacro delle foibe che l’esodo giuliano-dalmata, hanno avuto il compito di ricostruire i fatti. Nicola Rombolà, giornalista e docente all’Iis “Galluppi” di Tropea, ha introdotto e coordinato gli interventi. «Don Sicari – prosegue la nota – ha paragonato la memoria alla terra e alla parola, sottolineando l’importanza di coltivarle, custodirle e osservarle per evitare che generino odio». Ricordando ai presenti inoltre l’impegno di Papa Francesco nel promuovere il dialogo tra i popoli e le religioni per prevenire divisioni, contrasti, odi e violenze. Il parroco ha poi menzionato i carabinieri «che persero la vita nelle Foibe, tra cui il sacerdote Francesco Giovanni Bonifacio, beatificato nel 2008 e riconosciuto come martire delle Foibe per “odium fidei”».
La professoressa Chiara Marasco, ha evidenziato l’importanza di «non strumentalizzare politicamente gli avvenimenti, ma di fare luce sui fatti in modo oggettivo». Dopo aver descritto la geografia del territorio, caratterizzata da una popolazione multietnica, ha focalizzato l’attenzione sull’esodo istriano, «sottolineando – prosegue il comunicato stampa – come la tragedia delle Foibe e dell’esodo sia stata portata alla luce dagli scrittori esuli». Sono stati citati inoltre autori come Fulvio Tomizza, autore de “Il dolore della perdita” e “Destino di frontiera”; Marisa Madieri, autrice di “Verde acqua. La radura”; Enzo Bettizza, autore di “Esilio” e Claudio Magris. La docente ha poi concluso ricordando lo spettacolo teatrale di Simone Cristicchi “Magazzino 18” e facendo vedere la scena della Strage di Vergarolla. Infine, è stata mostrata l’immagine simbolo dell’esule istriano, “La bambina con la valigia”.