sabato,Febbraio 8 2025

“King” Rino Barillari compie 80 anni, partito da Limbadi «senza un soldo» e diventato il re dei paparazzi: tra Dolce vita e… Pronto soccorso

Una vita sempre dietro l'obiettivo a immortalare le grandi stelle del cinema e documentare gli episodi di cronaca più bui della storia recente. Quella volta in cui un attore gli spaccò un orecchio: «Salì mio padre dalla Calabria...»

“King” Rino Barillari compie 80 anni, partito da Limbadi «senza un soldo» e diventato il re dei paparazzi: tra Dolce vita e… Pronto soccorso
Rino Barillari

Compie oggi 80 anni il re dei paparazzi, Rino Barillari. La storia del celebre “king” parte proprio dal Vibonese e in particolare da Limbadi, dove è nato l’8 febbraio del 1945 e ha vissuto fino ai 14 anni, quando con un amico decide di raggiungere Roma. «Sono arrivato senza un soldo», ha raccontato in diverse interviste Barillari. Da lì a qualche anno la capitale avrebbe fatto però la sua fortuna, il palcoscenico perfetto dove incontrare le grandi stelle del cinema e diventare – grazie alla «fame» che lo ha sempre animato – l’occhio (e l’obiettivo) sempre in prima fila a scattare per poi imprimere su carta foto destinate a restare nella storia.

Gli inizi alla fontana di Trevi, come aiuto dei fotografi impegnati a immortalare i turisti. Osserva, impara i trucchi del mestiere e in più arriva qualche soldo con cui finalmente compra una macchina fotografica tutta sua: per Rino è l’inizio di una storia d’amore lunga ad oggi più di 60 anni. Tanto è lunga la sua carriera, tutta trascorsa a suon di “Dio ti vede ma Barillari pure”, il suo motto. Che gli è costato non poco a livello fisico: per le sue amate foto ha affrontato 162 visite al pronto soccorso, 11 costole rotte, diverse manganellate e persino una coltellata. E poi quasi 80 macchine fotografiche distrutte, così come una quarantina di flash.

L’ultimo cazzotto peraltro è piuttosto recente: a sferrarglielo nel maggio scorso, l’attore francese Gerard Depardieu. Uno dei primi invece fu quello del britannico Peter O’Toole che pare gli abbia persino spaccato la macchina fotografica in testa, procurandogli diversi punti all’orecchio. Barillari allora non era neanche maggiorenne. «Mio padre venne su dalla Calabria per fargli causa – ha raccontato recentemente a La Stampa -. Finì che mi risarcirono con un milione. Mio padre, che voleva in tutti i modi che smettessi di fare quella vita, dopo quell’assegno mi disse: “Vabbè, ora puoi continuare”».

Ma il cinema e i suoi protagonisti non sono stati l’unico pallino di Rino Barillari. È vero, ha respirato da vicino la “dolce vita” e immortalando gli idoli di quegli anni: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Liz Taylor, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Marlon Brando, Vittorio Gassmann, Anna Magnani, Alberto Sordi, Frank Sinatra… l’elenco è lunghissimo. Con molti di loro è stato amico, con altri ha avuto rapporti turbolenti. Negli scatti di Barillari però c’è stata anche la cronaca nera: ha raccontato gli anni di piombo, lavorando per diversi giornali: il 16 marzo 1978 era in via Fani, dove da un balcone immortala le auto crivellate e il corpo esanime di uno degli agenti di scorta dopo il rapimento di Aldo Moro. Il 3 maggio di un anno arriva a piazza Nicosia, dove c’era la sede della Dc: vede i corpi di due poliziotti a terra, scatta anche lì: «Erano miei amici, ci avevo preso il caffè insieme proprio quella mattina», ha raccontato recentemente al Domani. Anche qui, solo due episodi di un elenco lunghissimo.

Una vita dietro l’obiettivo insomma, con il pensiero ancora oggi fisso al suo grande amore e a quale sarebbe lo scatto perfetto, ancora da collezionare. Cosa vorrebbe fotografare? Lo ha rivelato nell’intervista alla Stampa: «Papa Francesco, di notte, a spasso per Roma da solo, vestito in abiti borghesi, senza bastone e senza scorta. Se la comprerebbero tutti».

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