sabato,Novembre 23 2024

Università antimafia, tutto pronto per l’avvio dell’anno accademico

All’evento della durata di due giorni parteciperanno le più alte cariche istituzionali, dal sottosegretario Sibilia al procuratore nazionale Cafiero De Raho. Don Stamile spiega come si articoleranno i corsi

Università antimafia, tutto pronto per l’avvio dell’anno accademico
La sede dell'università Rossella Casini a Limbadi

È tutto pronto a Limbadi per l’inaugurazione dell’anno accademico all’Università della ricerca, della memoria e dell’impegno, realizzata nei locali confiscati al clan Mancuso e intitolata a Rossella Casini, giovane studentessa universitaria barbaramente assassinata dalla ‘ndrangheta a Palmi nel lontano 1981. L’evento è previsto per lunedì 25 e martedì 26. Durante la prima giornata sarà presentato l’anno alla presenza del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia; del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra; del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho; del prefetto di Vibo Francesco Zito; del commissario straordinario del Comune di Limbadi Antonio Reppucci; del presidente Unicef Francesco Samengo; del rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Marcello Zimbone; di don Marcello Cozzi di Libera nazionale e Giuseppe Borrello di Libera Vibo. A coordinare il momento celebrativo sarà Nicola Fiorita, docente Unical e membro del comitato scientifico del Centro studi Unirimi. Nella seconda giornata è previsto un seminario di studio e di approfondimento dedicato agli studenti sulla figura di Rossella Casini, che vedrà la presenza ancora di don Cozzi, autore del volume Lupare Rosa che sarà presentato durante il seminario; e ancora, del magistrato Marisa Manzini; del direttore scientifico del Centro studi Unirimi Patrizia Surace. A moderare l’incontro sarà il giornalista Michele Albanese. Alla fine della giornata di studi, le attrici fiorentine Giusi Salis e Fiamma Negri si esibiranno in un monologo su Rossella Casini.

Il progetto prevede la realizzazione di diverse strutture: un centro di ricerca e di approfondimento a livello europeo sul fenomeno delle mafie in generale e della ‘ndrangheta in particolare; un osservatorio permanente sul fenomeno della ‘ndrangheta che sia di ausilio a chi voglia studiare il fenomeno, in Italia o in Europa; un centro di alta formazione per professionisti (mediante attività didattiche riconosciute dai singoli ordini professionali-giuridico, antropologico-sociale, sanitario); una biblioteca nazionale multimediale e un archivio documentale sul fenomeno mafioso; un centro educativo di ricerca-azione per ragazzi e giovani, mediante campi estivi di formazione (residenziali) e laboratori di educazione informale sulla storia delle vittime di ‘ndrangheta. I corsi saranno tenuti da docenti universitari, magistrati, giornalisti, professionisti, ed esperti esterni altamente qualificati nei settori relativi ai contenuti delle discipline e degli ambiti di studio che potranno essere individuati anche al di fuori della Calabria.

«Siamo convinti che se è vero che la sfida per fronteggiare le mafie è innanzitutto culturale – afferma don Ennio Stamile, presidente dell’associazione San Benedetto Abate che gestisce il centro – è altrettanto vero che occorre creare dei “luoghi di sapere” che consentano una lettura del fenomeno mafioso con il metodo della ricerca scientifica, giornalistica e giuridica, quanto più universale possibile, da qui Università, che coinvolga saperi diversi in continuo e fecondo dialogo tra di loro. Che sappiano mettersi in ascolto anche di quelle storie vissute dai testimoni di giustizia, familiari delle vittime innocenti ed imprenditori coraggiosi che hanno saputo trasformare la loro sofferenza in “luoghi” di speranza diventando testimoni di bellezza».

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