Al via la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani: il messaggio del presidente di Abraham ai «fratelli cristiani migranti del Vibonese»
Dall'ex direttore della Caritas diocesana l'invito a cattolici, ortodossi e protestanti a stabilire una data unitaria per la celebrazione della Pasqua
Questa mattina anche sul territorio della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha preso il via la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. Da oggi e fino al prossimo 25 gennaio insieme per questo fine si ritroveranno cattolici, ortodossi e protestanti. Al riguardo, giunge il messaggio rivolto ai «fratelli e alle sorelle cristiani migranti» residenti nel Vibonese dal presidente dell’associazione di volontariato Abraham, don Bruno Cannatelli. Il sacerdote nell’occasione ripercorre le fasi che hanno portato alla Settimana di preghiera. «Ha iniziato il reverendo Paul Wattson a Graymoor (New York) nel 1908 – spiega l’ex direttore diocesano della Caritas e dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso – e col tempo è diventata pratica comune per alcune confessioni. Nel 1964 a Gerusalemme, il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Athenagoras I hanno recitato insieme la preghiera di Gesù “che tutti siano una cosa sola”(Giovanni 17,21). Nello stesso anno il decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II ha sottolineato che la preghiera è l’anima del Movimento ecumenico ed incoraggiava l’osservanza della Settimana. Dal 1968 per la prima volta la preghiera per l’unità viene celebrata in base a un testo con un tema elaborato da una commissione di cattolici, ortodossi e protestanti che ogni anno cambia nazionalità».
A seguire don Cannatelli si concentra sulla ricorrenza di quest’anno, «che attraverso varie iniziative nel mondo commemora l’anniversario dei 1700 anni del Concilio di Nicea, convocato e presieduto dall’imperatore Costantino I con la partecipazione di circa 300 vescovi per la maggior parte orientali». Un evento che sancì la comune professione di fede, «cardine dell’unità tra le chiese», e che fissò la data della celebrazione della Pasqua dopo l’equinozio di primavera. «Le preghiere e le riflessioni per la Settimana 2025 – sottolinea il presidente di Abraham – sono state redatte dai fratelli e dalle sorelle della comunità di Bose, frazione del Comune di Magnano (Biella). La commemorazione del Concilio di Nicea ha offerto un’opportunità unica per riflettere e celebrare la nostra comune fede di cristiani, quale fu espressa nel Credo formulato durante il concilio, una fede ancor oggi viva e feconda. La Settimana 2025 ci invita ad attingere a questa eredità condivisa e ad entrare più profondamente nella fede che ci unisce come cristiani».
A questo punto il sacerdote entra nel merito del testo del Vangelo di Giovanni scelto in quest’ottica per la Settimana di preghiera, il cui tema precipuo è la domanda “Credi tu questo?”, «fondamento della fede cristiana che percorre tutto il corso della storia e che interpella profondamente sul piano personale ed ecclesiale. Nel Concilio di Nicea – ricorda – si era stabilita la data della Pasqua per tutti, ma le successive divergenze di interpretazione hanno portato alle diverse date. Quest’anno sia le chiese di Occidente che quelle di Oriente celebreremo la Pasqua il 20 aprile. La speranza è che per il futuro si possa arrivare a una data unitaria. Intanto – conclude – ci uniamo alla preghiera che ortodossi e cattolici fanno a Bari d’innanzi a San Nicola, il santo che lega le due Chiese».