Dalla nascita della Certosa all’albero dei tre allampati, con l’associazione Vivi Serra San Bruno un 2025 alla scoperta della storia del territorio
Nuovo progetto per il sodalizio guidato da Mario Papasodaro che condurrà i partecipanti, iniziativa dopo iniziativa, alla conoscenza dei sentieri e delle eccellenze locali. Prima tappa dedicata all’incontro tra don Landuino e San Bruno
Toccare con mano la bellezza dei borghi vibonesi, l’area delle Serre con i suoi boschi. Ma anche raccontare la storia, valorizzare le maestranze locali e l’enogastronomia. L’associazione Vivi Serra San Bruno, guidata da Mario Papasodaro, presenta il nuovo calendario eventi per il 2025. Un progetto che, sulla scia degli anni passati, punta a valorizzare siti ambientali e storici poco conosciuti. Un modo alternativo di raccontare il territorio vibonese e calabrese in grado di raccogliere, edizione dopo edizione, ampi consensi: «Ogni escursione – spiega il referente del sodalizio serrese – chiama a raccolta dai 30 ai 100 partecipanti. Tanti gli eventi andati sold out nel giro di poche ore, segnale di un interesse crescente da parte non sono di amanti del trekking provenienti dalle altre province calabresi e fuori regione, ma anche da parte degli stessi locali».
Il calendario 2025 e le prospettive future
Il calendario 2025 è frutto del desiderio di far apprezzare ai visitatori angoli di paradiso nell’area delle Serre e anche fuori dai confini vibonesi. Immancabile la passeggiata notturna dedicata all’arte degli ultimi carbonai oppure l’escursione riservata al Bosco Santa Maria. C’è poi il desiderio di riscoprire la storia locale, come la giornata dedicata al “tratturo” borbonico oppure l’escursione per raggiungere l’albero dei “tre allampati”. Qui in particolare la vicenda affonda le radici nel 1916 e racconta di tre boscaioli che, sorpresi da una violenta tempesta, cercarono riparo sotto un gigantesco albero. Il temporale si trasformò in tragedia. Un fulmine colpì in pieno l’albero provocando la morte di due boscaioli. Il terzo invece morì dopo i primi soccorsi. «L’obiettivo – rimarca il presidente Papasodaro – è far risaltare la storia attraverso il cammino. C’è un legame indissolubile tra raccontare le vicende storiche e i progetti di valorizzazione del territorio». Per il referente del sodalizio «elaborare nuove forme di sviluppo culturale ed economico, è la chiave per avere un successo nel turismo ecosostenibile».
Qualcosa, rispetto al passato, è stato fatto ma resta ancora molto da migliorare per rendere i sentieri ancora più sicuri e fruibili: «Servirebbe per esempio più segnaletica, promozione dei valori del territorio senza necessariamente creare ulteriori iniziative che rischierebbero di creare confusione. Abbiamo una grande storia, testimonianze archeologiche, un patrimonio boschivo invidiabile, basterebbe fare un po’ più di pubblicità e raccontare queste ricchezze che possediamo».
L’incontro da don Landuino e San Bruno
La prima escursione del 2025 si svolgerà domenica 12 gennaio e impegnerà i partecipanti per 12 chilometri.
L’incontro sarà davanti al monumento dedicato sul colle di croce Ferrata: «Si tratta – spiega Papasodaro – di un punto storico per la comunità in quanto qui si ebbe un incontro che segnò un passo molto importante della storia religiosa di San Bruno. Proprio qui don Landuino, priore della Certosa di Grenoble, decise di intraprendere un lungo viaggio a cavallo per incontrare San Bruno. Nell’ ottobre del 1098 giunse in Italia e riuscì a incontrare il religioso sul colle di Croce Ferrata, lungo la strada che congiunge Sorianello a Serra San Bruno».
Dalla croce Ferrata il gruppo muoverà per raggiungere località Colle del monaco a 1200 metri sul livello del mare dove si trova una grande croce in legno, «poi ci dirigeremo verso il vivaio di Ariola». In questi chilometri di percorso, assicura il presidente dell’Associazione, «potremmo ammirare paesaggi mozzafiato grazie ad un sentiero ancora non adeguatamente non conosciuto».
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