Un fiore ai migranti sepolti al cimitero di Bivona: parte da qui l’appello di Libera Vibo per «la pace e una politica più umana»
Si è rinnovato l'ormai annuale appuntamento davanti alle circa quaranta tombe di uomini e donne morti mentre attraversavano il Mediterraneo. Presenti i sindaci del capoluogo e di Ionadi
Un appuntamento che si ripete ormai da qualche anno: anche il 2025 è iniziato per il Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia con la visita ai migranti morti durante la traversata del Mediterraneo e sepolti nel piccolo cimitero di Bivona. L’occasione per portare un fiore a quelle oltre 40 persone – uomini e donne, alcuni giovanissimi, alcuni ancora senza nome – arrivate senza vita al porto di Vibo Marina tra il 2016 e il 2024, ma anche un modo per iniziare il nuovo anno con una riflessione profonda su umanità e accoglienza.
L’iniziativa si è svolta ieri mattina, alla presenza anche dei sindaci di Vibo Valentia e Ionadi, Enzo Romeo e Fabio Signoretta. E poi i rappresentanti di Libera – con il referente regionale Giuseppe Borrello – ma anche di Anpi Vibo Valentia, della Cgil area vasta Catanzaro Crotone Vibo Valentia, della Pro loco di Vibo Marina e dell’associazione Insieme per il bene comune. Tutti davanti alle tombe di quegli uomini e quelle donne venute da lontano, per un momento di raccoglimento e di preghiera. Preghiera cristiana e poi quella musulmana, religione a cui faceva riferimento la maggior parte delle vittime.
«Un appello alla responsabilità individuale ma alla responsabilità come comunità e come Paese. Abbiamo deciso di iniziare l’anno uscendo dalle nostre tiepide case per metterci in ascolto del dolore dell’altro e nell’altro riconoscere il dolore dell’umanità -, fa sapere il Coordinamento provinciale di Libera, guidato da Maria Joel Conocchiella -. Un appello, dal piccolo cimitero di Bivona, per una politica umana. Per un tempo di pace e di fraternità tra i popoli».