Vibo, il 6 gennaio i carabinieri forestali incontreranno i piccoli pazienti del reparto pediatrico per la “Befana della biodiversità”
Lo Jazzolino e altre 43 strutture ospedaliere italiane vedranno oltre 100 militari impegnati ad alleviare la degenza dei bambini ricoverati promuovendo la salvaguardia della natura
Anche quest’anno i Carabinieri Forestali saranno in prima linea nell’organizzazione della Befana della Biodiversità, una giornata speciale di educazione ambientale e solidarietà. Più di 100 Carabinieri saranno presenti nei reparti pediatrici di 44 strutture ospedaliere in tutta Italia oltre alle case famiglia, portando con loro un simbolo di natura e speranza rivolto ai bambini ricoverati e al personale sanitario impegnato nelle corsie durante l’Epifania e nei giorni precedenti il 6 gennaio, visitando oltre 1200 bambini. A Vibo Valentia i carabinieri si recheranno, il 6 gennaio alle ore 10, all’ospedale Jazzolino, dove oramai da diversi anni la manifestazione viene promossa con successo, anche grazie al supporto del personale ospedaliero che ha sempre sostenuto l’iniziativa con grande entusiasmo.
Saranno consegnati gadget come quaderni, matite, cappellini, colori, zainetti in tela o carte da gioco per alleviare il dolore dei piccoli degenti e verranno condivise immagini e sensazioni riguardanti la conoscenza della biodiversità, per consentire un “contatto” virtuale con la natura. «L’obiettivo – si legge in una nota – è trasmettere ai bambini la conoscenza e l’amore per la Natura, raccontando il mondo straordinario delle 150 Riserve naturali dello Stato e Foreste Demaniali gestite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità: habitat eccezionali dove sopravvivono specie animali e vegetali di rara bellezza. Aspettiamo pertanto questa Epifania all’insegna dell’amore per l’ambiente e della solidarietà».
Nel Vibonese, il Reparto carabinieri biodiversità di Mongiana è preposto alla tutela e salvaguardia di due riserve naturali biogenetiche europee, la “Marchesale” e la “Cropani-Micone”, estese complessivamente 1492 ettari e situate entrambe nelle Serre vibonesi in provincia di Vibo Valentia. Le riserve sono gestite ispirandosi ai più moderni principi di conservazione della biodiversità animale e vegetale, guidati dalla ricerca delle caratteristiche e dell’evoluzione ecologica del luogo ed al suo accompagnamento mediante pratiche selvicolturali adatte e svincolate ormai dall’uso economico del bosco, con conseguenti implicazioni positive sui cambiamenti climatici in atto.