mercoledì,Gennaio 8 2025

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Ecco una selezione delle principali notizie che hanno caratterizzato l'anno appena trascorso. Episodi di cronaca, politica ma anche momenti di autentica gioia

Il 2024 di Vibo e provincia, i fatti che hanno lasciato un segno: dagli scioglimenti per mafia ai 100 anni di Natuzza

Sciolti per infiltrazioni mafiose due Comuni e l’Asp di Vibo

Il municipio di Tropea e l’Asp di Vibo

Il 23 aprile il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune di Tropea, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi «alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa». Per la Perla del Tirreno è la seconda volta in pochi anni, la prima risale al 2016.
Dopo lo scioglimento il sindaco Macrì ha presentato ricorso, intanto la gestione del Comune è stata affidata per 18 mesi a una Commissione straordinaria.

Stessa sorte per il Comune di Stefanaconi, sciolto dal Consiglio dei ministri il 26 luglio. Per il Viminale il sindaco Salvatore Solano «appare indiscutibilmente colluso con elementi di spicco della criminalità organizzata». Da allora a reggere il municipio è una commissione straordinaria.

Dopo l’arrivo delle commissioni d’accesso agli atti, hanno invece evitato il commissariamento Nicotera (a meno di dieci giorni dalle elezioni amministrative che hanno poi riconfermato il sindaco uscente Marasco alla guida del Comune) e Mileto (la nota della Prefettura è arrivata lo scorso 5 novembre e rileva comunque una «diffusa mala gestio» che il sindaco Giordano è chiamato a risolvere). Proprio ieri, 30 dicembre, è stata comunicata al sindaco Bartucca che neppure il Comune di Filadelfia sarà sciolto: qui la commissione d’acceso era arrivata a febbraio e grande era l’attesa sugli esiti.

Il 27 settembre il Consiglio dei ministri ha invece deliberato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di Vibo Valentia. Anche qui un déjà-vu: era già accaduto nel 2010. Nella relazione del ministro Piantedosi che ha proposto che venisse sciolta, si legge che l’Azienda sanitaria vibonese è «inquinata dalle cosche di ‘ndrangheta da quando è nata». Ad oggi è guidata da una terna commissariale, che rimarrà al vertice per 18 mesi.

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