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La signora dei presepi, le creazioni di Angela sono una tappa dell’itinerario allestito dal Comune di Vibo: «Vi racconto la mia passione» – VIDEO

Sono oltre 30 le opere esposte nella personale galleria che celebra arte, storia e spiritualità della Natività: «Vedere l'entusiasmo dei visitatori mi carica di ottimismo e buona volontà»

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A Vibo Valentia si respira la magia del Natale anche grazie a “La Via dei Presepi“, un percorso espositivo voluto dal Comune che abbraccia 14 diverse location nel cuore del capoluogo, coinvolgendo circa 40 maestri presepisti del territorio. Tra le protagoniste di questa iniziativa c’è a pieno titolo Angela De Rito “in Di Gangi”, come specifica, che da tre anni cura con passione e dedizione una mostra di presepi che è diventata un punto di riferimento per chi visita la città in questo periodo.

I suoi presepi, allestiti in via Enrico Gagliardi – all’interno della Villa Borrello – sono frutto di ricerca e dedizione, parlano di storie senza tempo e offrono ai visitatori un viaggio emozionante nel significato più profondo della natività. Un viaggio che la signora Angela ha raccontato ai microfoni de ilVibonese.

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L’intervista 

Una passione che nasce da lontano, iniziata come una semplice tradizione ma poi diventata qualcosa di più. 
«È una passione che mi accompagna quotidianamente, in senso positivo. Il mio pensiero è sempre rivolto ai presepi, che considero parte integrante della nostra cristianità. Davanti a un presepe scatta uno stato d’animo particolare, che ti porta a riflettere sul senso della vita e sul suo valore. Ho iniziato con un grande presepe per la vetrina del negozio di mio figlio, ma presto ho capito che volevo qualcosa di stabile. Da lì è nata una vera passione che mi spinge a cercare figure particolari da maestri presepisti di tutta Italia, ampliando costantemente le mie conoscenze e il mio amore per questa tradizione».

Da tre anni cura questa mostra con grande dedizione. Cosa la spinge a portare avanti questo impegno? 
«La mostra richiede un lavoro continuo, ma ne vale la pena. Vedere l’entusiasmo dei visitatori mi carica di ottimismo e buona volontà. I presepi necessitano di interventi costanti, ma sono una fonte inesauribile di emozioni e di insegnamenti. Quando le persone li osservano e si emozionano, capisco che il mio scopo è stato raggiunto. Il presepe inneggia sempre alla vita ed è questo il messaggio più importante che voglio trasmettere».

Quanti presepi fanno parte attualmente della sua esposizione? 
«Attualmente ne ho tra i 30 e i 40. Alcuni sono di grandi dimensioni, come quello che rappresenta un intero ciclo di 24 ore in soli cinque minuti: dall’alba al tramonto, fino alla nascita di Gesù Bambino, con tanto di fulmini, saette, tuoni e il pianto di un neonato. La scena si conclude con la Madonna che culla il Bambinello. È un momento di grande emozione, che cattura i visitatori e li rende partecipi del significato profondo del presepe».

Ha instaurato rapporti con maestri presepisti di tutta Italia. Come avviene questa collaborazione? 
«Sono in costante contatto con loro e con alcuni ho instaurato profonde amicizie. A volte mi vengono a trovare, trascorrono una giornata con me e la mia famiglia, e poi ripartono. Anche in questo, il presepe è un ponte: porta pace, amicizia e serenità. Questi maestri mi hanno insegnato moltissimo, arricchendo la mia passione e la mia comprensione della tradizione presepistica».

Ogni presepe ha dei personaggi che raccontano una storia particolare. Ce ne racconta qualcuna?
«Ogni presepe rappresenta un momento storico o un simbolo significativo. Per esempio, il presepe francescano risale al 1223, voluto da San Francesco a Greccio, mentre il presepe napoletano del 1700 ha figure emblematiche come Benino, il pastore dormiente che sogna il presepe e che non deve essere mai svegliato, proprio perché svegliarlo vorrebbe dire far svanire il presepe stesso. Poi c’è il carretto dello sfratto, che richiama il 4 maggio a Napoli, giorno in cui le famiglie povere cercavano una nuova sistemazione. Ecco, quando i visitatori vengono, mi piace condividere queste storie con loro, perché trasmettere il valore storico e simbolico del presepe è parte integrante della mia missione».

Da quest’anno la sua mostra è parte della “Via dei Presepi”. Che cosa rappresenta per lei questa novità? 
«È un’iniziativa fantastica. Il nostro sindaco, grande amante dei presepi, ha coinvolto artisti del territorio per creare un percorso unico, che valorizza le eccellenze locali. Ha persino aperto la sua casa per condividere il suo presepe con i cittadini, un gesto di grande generosità. Questo progetto mette in risalto il talento degli artisti vibonesi e mostra il lato più bello della nostra città. Sono grata di essere stata inclusa in questo percorso e di poter contribuire a far emergere la bellezza e il significato dei presepi».

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