domenica,Dicembre 22 2024

Vena Superiore, la capanna della Natività tra le macerie della guerra: il presepe allestito nella chiesa di San Nicola

I fedeli insieme al parroco Antonio Vattiata hanno realizzato la rappresentazione della Sacra Famiglia in uno scenario bellico: «Un messaggio di rinascita per riflettere»

Vena Superiore, la capanna della Natività tra le macerie della guerra: il presepe allestito nella chiesa di San Nicola
Il Presepe nella chiesa di San Nicola

Come di consueto la parrocchia San Nicola di Vena Superiore «ha ultimato i lavori di realizzazione del Presepe. Quest’anno, a dire il vero, con qualche elemento di novità se vogliamo anticonformista rispetto ai bellissimi Presepi tradizionali realizzati negli anni passati». Lo ha fatto sapere in un comunicato stampa il parroco don Antonio Vattiata. Il presule, coadiuvato «dai vari gruppi parrocchiali e da numerosi fedeli che hanno voluto condividere tutte le fasi di ideazione e realizzazione del Presepe», hanno voluto dare «particolare risalto al grande dramma delle guerre in atto su diverse aree geografiche del pianeta, con un focus particolare a quelle che interessano, non a caso, la striscia di Gaza. Il Presepe – continua la nota -rappresenta un vero e proprio scenario di guerra con: soldati, mezzi militari, macerie, palazzi diroccati, trincee eccetera. In tutto questo scenario risalta però la natività di nostro Signore Gesù Cristo, vero re del mondo e della pace, a significare che in mezzo alla distruzione voluta dall’uomo egli viene a portare la luce con un messaggio di pace e di speranza». 

«Già nell’omelia del 3 dicembre 2013, il Santo Padre diceva: “La parola di Dio oggi ci parla di pace e di gioia. Isaia nella sua profezia (11, 1-10) ci dice come saranno i giorni del Messia. Saranno giorni di pace. Una pace di gioia, una pace di lode, una pace, diciamo, rumorosa nella lode. Una pace feconda nella maternità di nuovi figli, una pace che viene proprio nella gioia della lode alla Trinità e nella evangelizzazione, cioè nell’andare a dire ai popoli chi è Gesù”. Per tale motivo – prosegue don Tonino Vattiata -, la nostra parrocchia attraverso la rappresentazione del Presepe ha voluto far vedere uno scorcio della crudeltà della guerra, della tristezza che si lascia dietro e, contemporaneamente, lanciare un messaggio di speranza e di pace attraverso la natività inserita in tale contesto di sofferenza e distruzione».

Nel ringraziare «tutti i parrocchiani che hanno collaborato a vario titolo per la realizzazione del Presepe», don Tonino ha voluto in fine rivolgere «un invito, a tutti coloro che hanno a cuore la pace nel mondo, a fare visita al piccolo Presepe situato all’interno della nostra chiesa in Vena Superiore, anche per un momento di raccoglimento e di preghiera».

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