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Comerconi si prepara a trasformarsi in una suggestiva Betlemme: arriva la 26esima edizione del Presepe vivente

È uno dei più longevi del territorio: anche quest’anno torna il 26 dicembre e 6 gennaio. Un tuffo alla riscoperta di antichi mestieri e sapori. Il parroco: «Pronti ad accogliere visitatori da tutta la Calabria»

Comerconi si prepara a trasformarsi in una suggestiva Betlemme: arriva la 26esima edizione del Presepe vivente
La Natività e i Re magi al presepe vivente di Comerconi

È la 26esima edizione eppure dopo tanti anni non sono venuti meno l’entusiasmo e l’attesa per un appuntamento diventato ormai storico: il Presepe vivente di Comerconi. Dal lontano 1997, nelle giornate del 26 dicembre e 6 gennaio la piccola frazione di Nicotera si trasforma in una suggestiva Betlemme per ricordare e far rivivere ai tanti visitatori la nascita di Gesù. Ci si è fermati solo per due edizioni nel periodo del Covid, nonostante questo ad oggi la manifestazione comerconese è nel suo genere una delle più longeve a livello provinciale.

«È ormai una splendida tradizione ritrovarsi il 26 dicembre e il 6 gennaio, con una folla numerosa che giunge da ogni angolo della Calabria per visitare il nostro presepe e condividere la gioia del Natale», spiega don Saverio Callisti, parroco di Comerconi e a capo del comitato organizzatore. Come ogni anno il percorso si snoda lungo le viuzze lastricate in pietra del “paese vecchio”, un vero e proprio balcone sul golfo di Gioia Tauro e lo stretto di Messina. Il tutto illuminato da fiaccole o fuochi accesi, a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera. Ma il presepe vivente di Comerconi è anche riscoperta di vecchi mestieri ormai andati perduti e dei sapori della tradizione paesana: dai fagioli cucinati sul fuoco nella “pignata” alla ricotta calda appena fatta, dal pane cotto nel forno a legna al vino locale, fino all’assaggio di zeppole e curuji

Immagini dalle precedenti edizioni del presepe vivente di Comerconi

«Quest’anno – aggiunge don Saverio – il nostro presepe si integra perfettamente nel contesto del Giubileo 2025 indetto da Papa Francesco per tutta la Chiesa, il cui tema è l’essere pellegrini della Speranza. Il presepe è un simbolo che si presta bene all’invito del Papa, poiché con la sua semplicità e profondità rappresenta un segno di speranza in grado di educare e coinvolgere tutti a vivere la vita con uno stile diverso, caratterizzato da autenticità e umiltà, e ad essere persone attive e protagoniste nell’attualità. Ho voluto definire il percorso del nostro presepe come “cammino della speranza”, poiché attraversando il borgo antico lungo questo tortuoso percorso fatto di strade strette, salite e discese (che rappresentano la nostra vita quotidiana), si giunge comunque al momento centrale del presepe, la Natività, dove ogni visitatore si ferma per contemplare il grande mistero dell’incarnazione di Dio che diventa uomo nel suo figlio Gesù, unica nostra speranza, e dove la speranza di Dio e la speranza dell’uomo si incontrano». Anche quest’anno, come da tradizione, il Bambinello sarà impersonato dall’ultimo nato del paese.

Appuntamento dunque per il 26 dicembre e il 6 gennaio, a partire dalle ore 17:30. In chiesa sarà anche allestita una mostra fotografica che ripercorre le precedenti 25 edizioni.

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