Le grotte e il borgo di Zungri tappa dell’OncoRosa trekking dedicato a pazienti operate di tumore
Una vera e propria invasione per la cittadina del Poro che ha accolto un numeroso gruppo all’interno del quale erano presenti anche esponenti dell’associazione Cai di Polizzi Generosa
Una passeggiata culturale per conoscere il borgo di Zungri, le sue grotte e le porte dipinte che animano il centro storico. Circa 70 persone sono state protagoniste, nei giorni scorsi, di una iniziativa realizzata grazie alla sinergia di diverse associazioni ed enti. Presenti alcuni membri dell’associazione Cai di Polizzi Generosa, provenienti dalla Sicilia e diversi componenti dell’associazione Oncorosa onlus di Cosenza per il progetto Montagnaterapia. Una passeggiata tra storia e natura che ha coinvolto il Parco archeologico degli sbariati, l’amministrazione comunale foremente voluta dall’Associazione culturale Mistery Hunters promotrice del progetto “I Guardiani della Memoria” (sostenuto da Ferrovie dello Stato e dall’Associazione Civita), che mira a far conoscere alcuni piccoli paesi calabresi minacciati dallo spopolamento (le tappe del percorso andranno poi in onda sull’emittente LaC Tv).
La Montagnaterapia
Una giornata dunque ricchissima che ha avuto modo di promuovere la città di pietra e al contempo far trascorrere momenti fuori dall’ordinario per i partecipanti. La “Montagnaterapia” è una iniziativa fortemente voluta dal Club alpino italiano che sfrutta l’ambiente naturale come strumento terapeutico, riabilitativo e socio-educativo finalizzato alla prevenzione secondaria e alla cura di individui con varie difficoltà psico-fisiche e sociali. Il progetto della Sezione del Cai di Cosenza, chiamato “(Onco)rosa trekking”, è stato in particolar modo pensato per donne operate al seno per patologia oncologica che hanno subito il trauma della diagnosi, della chirurgia e dei successivi trattamenti ormonali, di chemio e radio.
La visita a Zungri
La giornata è stata scandita da più momenti: «Abbiamo visitato i bellissimi portali decorati e le viuzze piene di porte dipinti e detti popolari, incontrando le memorie storiche del paese, gli anziani del luogo che ci hanno raccontato un po’ delle loro vite. Dopo la degustazione dei prodotti tipici del Monte Poro alla Bottega del Girasole, ci siamo diretti verso il Museo della Civiltà Contadina e l’Insediamento Rupestre degli Sbariati. I visitatori – spiegano dall’associazione Mistery Hunters – hanno potuto osservare da vicino tantissimi oggetti di un mondo che ormai non c’è più caratterizzato dalla lentezza del tempo e da una povertà ricca di valori: una ricca collezione di oggetti rappresentativi della cultura materiale e tradizionale di questa zona e delle abitudini di vita tra il XIX e il XX secolo, suddivisa in 5 sezioni espositive (Contadina, Tessitura, Ferro, Abiti e Domestica) oltre un’intera sala allestita come una tipica camera da letto».
In un secondo momento, «il gruppo si è diretto verso la “Città di Pietra” facendo un salto indietro nel tempo immergendosi nelle decine di unità rupestri in parte scavate nella roccia e in parte edificate, utilizzate sia come abitazioni che per il ricovero degli animali domestici, per la produzione di vino, calce e l’immagazzinamento delle granaglie, ma anche come luogo di culto come testimonia il grande pesce inciso sulla volta della grotta più grande». Nel corso della mattinata non è mancato il saluto del sindaco Fiamingo e dei componenti dell’amministrazione con cui il gruppo ha avuto modo di intrattenersi. Una vera e propria invasione che ha vivacizzato le vie della cittadina del Poro: «È stata davvero una bella esperienza. Il gruppo ha avuto il desiderio di conoscere Zungri e al contempo socializzare con i residenti. Una bella pagina per il nostro paese che cerca di accogliere chi arriva come ospite non come turista», ha aggiunto la direttrice del Museo, Maria Caterina Pietropaolo. Il gruppo, in conclusione, ha poi fatto tappa nell’azienda agricola Bellantone di Spilinga dove si realizzano salumi e la ‘nduja, insaccato ormai conosciuto e apprezzato ben oltre i confini nazionali.
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