Quindici anni fa moriva Natuzza Evolo, attesi in migliaia a Paravati per rendere omaggio alla Serva di Dio
La mistica con le stigmate è scomparsa nel giorno di Ognissanti del 2009. In arrivo pellegrini dalla Calabria e da altre regioni italiane, le celebrazioni eucaristiche alle 11 e alle 18
Sono trascorsi 15 anni dalla morte terrena della Serva di Dio Natuzza Evolo. Era l’alba del primo novembre del 2009, infatti, quando all’età di 85 anni la mistica con le stigmate di Paravati esalava l’ultimo respiro, rendendo l’anima a Dio. Qualche ora prima, l’allora vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, era andato a trovarla agonizzante all’interno della sua stanzetta ubicata nella casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”, assistendo a una scena che sarebbe rimasta impressa nella sua mente. Nello specifico, allo slancio con cui, con le ultime forze, mamma Natuzza ha cercato di baciare il crocifisso che lui teneva sul petto.
Due giorni dopo, lo stesso presule – durante le esequie presiedute dal sagrato della costruenda grande chiesa della Villa della Gioia, davanti a decine di migliaia di pellegrini giunti da ogni dove nonostante la pioggia battente – non esitò ad affermare con decisione che “Natuzza è già santa tra i santi del cielo”. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. Nel frattempo, infatti, lo stesso presule ne ha avviato il processo di beatificazione, mentre ad aprire l’edificio sacro al culto, a dedicarlo al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” ed, infine, ad elevarlo a santuario mariano ci ha pensato il suo successore, monsignor Attilio Nostro.
A dispetto degli anni trascorsi, rimangono però immutati l’affetto, la devozione e i sentimenti di gratitudine che i fedeli nutrono nei confronti di mamma Natuzza, così come dimostra il gran numero di persone che, a partire dalle prime luci dell’alba, anche in questo primo novembre del 2024 sta giungendo a Paravati per assistere alle commemorazioni per il 15esimo anniversario del suo trapasso terreno. È atteso per oggi un via vai continuo di gente, proveniente dalla Calabria e da altre regioni d’Italia, desiderosa solo di contribuire all’ennesimo atto di fede nel segno della Serva di Dio. Partecipando alle celebrazioni eucaristiche delle ore 11 e delle ore 18 all’interno della chiesa della Villa della Gioia, ma anche sostando semplicemente in preghiera davanti alla tomba dell’umile donna calabrese, situata nella cappella dell’adiacente casa per anziani in cui lei è spirata nel giorno di Ognissanti del 2009.