venerdì,Ottobre 18 2024

Per la prima volta quattro locali vibonesi nella guida Osterie d’Italia di Slow Food

Colmato uno storico gap. Lo scorso anno la presentazione dell’atlante gastronomico si era svolta a Vibo Valentia evidenziando proprio l’assenza di insegne del territorio. Soddisfazione della presidente della Condotta Hipponion Giuseppina Anastasi

Per la prima volta quattro locali vibonesi nella guida Osterie d’Italia di Slow Food

Da zero a quattro. Anche la provincia di Vibo Valentia entra, per la prima volta, nella guida Osterie d’Italia di Slow Food, la bibbia gialla del “mangiarbere” all’italiana che esplora il panorama contemporaneo della ristorazione più autentica, raccontato dalle visite e dalle recensioni di oltre 250 collaboratori

In tutta Italia, l’atlante gastronomico dell’associazione fondata da Carlo Petrini segnala 1917 locali tra osterie, agriturismi e ristoranti scelti «per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e l’atmosfera genuina». 324 gli indirizzi premiati con la Chiocciola per «l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food» e della promozione del cibo buono, pulito e giusto. Da questa edizione, la 35esima, anche un nuovo inserto dedicato ai Locali quotidiani: «pastifici, gastronomie, botteghe con cucina e altre realtà dalla proposta informale e agile, con la stessa attenzione allo stare bene, al territorio e al piacere della tavola».

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E in questa edizione entrano quattro indirizzi imperdibili della provincia vibonese che colma così un gap di rappresentanza durato per anni. Ad essere segnalati dalla guida, che vanta una tiratura maggiore addirittura a quella della blasonata Michelin, sono Fabbrica a Vibo Valentia (nella categoria Locali quotidiani), Trattoria Vecchi tempi sempre a Vibo Valentia, Le Breste a Brattirò di Drapia e Masseria Monte Poro di Limbadi (tutte e tre nella categoria Le nuove osterie).

Grande la soddisfazione per la Condotta Slow Food Hipponion guidata dalla presidente Giuseppina Anastasi. «In occasione della recente presentazione della guida Osterie d’Italia 2025 a Milano – ha affermato -, siamo lieti di annunciare che quattro locali del nostro territorio sono stati inseriti in questa prestigiosa guida come “insegne” del cibo buono, pulito e giusto. Questo importante risultato è il frutto di un lavoro costante di valorizzazione della nostra straordinaria offerta gastronomica – ha aggiunto – che, nonostante le sue elevate qualità, ha storicamente faticato a trovare spazio nei circuiti ufficiali. Continueremo a lavorare con impegno affinché sempre più ristoratori e osterie del nostro territorio possano ottenere il riconoscimento che meritano. Insieme possiamo fare brillare il nostro patrimonio enogastronomico», ha concluso Anastasi.

Alla base della rinnovata attenzione al territorio vibonese la presentazione regionale della guida che, per l’edizione 2024, si svolse proprio a Vibo Valentia negli spazi della Camera di commercio, evidenziando l’assenza di insegne locali. Un faro acceso sulle produzioni enogastronomiche locali d’eccellenza e sui rispettivi ambasciatori che ha evidentemente dato i suoi frutti ad un anno di distanza.

Esultano, allora, gli osti e le ostesse di casa nostra: «Ringrazio Slow Food Calabria per la bellissima sorpresa di qualche giorno fa!» ha commentato Alessandro Aversano, titolare di Fabbrica enoteca ristorante a Vibo, celebrando «un altro traguardo, cui aspiravamo fortemente, è stato raggiunto! Spero di partire da questo ambito riconoscimento e andare oltre!».

Gioisce anche Le Breste restaurant guidato da Francesca Petracca e Antonio Macrì: «Con enorme orgoglio e soddisfazione – si legge sui social del locale -, condividiamo con voi questa notizia: siamo sulla guida Osterie d’Italia 2025 di Slow Food. Questo riconoscimento ci dà nuova forza per andare avanti e migliorarci ancor più. Grazie a tutti voi, a chi ci ha sempre sostenuto e soprattutto, all’encomiabile lavoro di tutto il Team». Anche da Masseria Monte Poro di Gabriele Crudo e da Trattoria Vecchi tempi di Iata Cuppari il “grazie” a Slow Food per la segnalazione nell’edizione 2025 della rinomata guida.

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