Mileto, il sindaco risponde ai proprietari terrieri sulla questione Imu: «Norma ingiusta ma obbligati ad applicarla»
Alla base della protesta la richiesta di pagamento dell’Imposta municipale unica per gli anni 2017-2023 ai possessori delle cosiddette “zone bianche”. Giordano: «Al lavoro per rendere la tassazione meno gravosa»
Nei giorni scorsi diversi proprietari terrieri di Mileto si sono rivolti a Il Vibonese per denunciare quella che loro reputano una palese ingiustizia. Nello specifico, il fatto che il Comune abbia loro chiesto il pagamento dell’Imu (Imposta municipale unica) per gli anni 2017-2023, nonostante gli appezzamenti interessati fossero da ritenersi “agricoli” anche in quel periodo, e non solo a partire dal febbraio 2024, momento dell’approvazione del nuovo Piano strutturale comunale. Al riguardo giunge la risposta del sindaco Salvatore Fortunato Giordano, il quale, pur ritenendo anch’egli ingiusta «la norma che attrae alcune cosiddette “zone bianche” nella base imponibile dell’Imu», tuttavia sottolinea che questo pensiero si scontra con la necessità di ottemperare alla legge. «Per superarla – spiega – bisognava creare le condizioni di un chiarimento delle varie destinazioni urbanistiche. Cosa da noi fatta con l’approvazione del nuovo Psc, in base al quale le tante aree ibride sono state riportate alla destinazione agricola e quindi non più soggette ad Imu. Come amministrazione, stiamo anche valutando la possibilità di agire per il passato con uno strumento di riduzione del valore di questi terreni, a suo tempo considerati edificatori, al fine di rendere la tassazione meno gravosa». Il primo cittadino di Mileto si sofferma poi su quanto riportato dai proprietari terrieri alla nostra testata, ritenendo di dover fare alcune precisazioni.
«L’articolo 65 della Legge regionale cui si fa riferimento è ben conosciuto dall’Ufficio Tributi – sottolinea – ma è relativo alla destinazione urbanistica di alcuni terreni che, seppur vincolati, essendo in corso l’approvazione del Psc, vengono ridotte dal punto di vista urbanistico a “zone bianche”. Come noto i tributi sono imposti dallo Stato – prosegue – e il Comune non può fare altro che seguire la normativa nazionale, sotto pena di danno erariale. Ebbene, questa prevede che anche le aree inserite come edificabili nel Prg, ma ridotte a zone bianche, mantengano la funzione di base imponibile per l’Imu. Scelta a cui il Comune è costretto ad adeguarsi. Tale posizione è stata confermata anche da alcune Commissioni Tributarie di primo e secondo grado cui alcuni contribuenti hanno ritenuto di rivolgersi. Ad oggi queste hanno sempre dato ragione al Comune. Sembra quindi strana la notizia che i Comuni di Serra San Bruno e Vibo Valentia stiano agendo in maniera diversa, anche perché nell’Imu c’è una parte che deve essere devoluta allo Stato». Il sindaco conclude il suo intervento ribadendo «che la questione è ancora aperta e che si sta discutendo su come rendere meno gravosa la somma da pagare, andando incontro alle posizioni segnalate e rendendo l’applicazione dell’Imu più accettabile». Fermo restando che non va dimenticato «che è proprio grazie all’Amministrazione Giordano che questi problemi per il futuro non ci saranno più».