È il giorno di San Gennaro: festa a Caroniti che ne rivendica le origini, a Napoli si ripete il miracolo del sangue sciolto
Da tempo si dibatte sul luogo in cui collocare la nascita del vescovo e martire, avvenuta nel 272. Intanto nel Duomo della città partenopea ecco di nuovo il prodigio a cui è possibile assistere tre volte all'anno, ecco quando e perché
È il giorno in cui si celebra San Gennaro: festa grande a Napoli, dove stamattina si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue del Santo martire, ma non solo. Oggi infatti è una giornata speciale anche per Caroniti di Joppolo, dove alcuni studiosi hanno collocato le origini di San Gennaro. Una questione molto dibattuta nel tempo, quella sul luogo di nascita del vescovo (avvenuta nell’anno 272): i biografi più antichi parlano di Benevento o Napoli, ma si è fatta poi strada l’ipotesi che le sue radici siano da ricercare invece a Caroniti, frazione di Joppolo. L’ultimo a sostenerlo, in ordine di tempo, è lo scrittore e storico vibonese Michele Furci che ha recentemente dato alle stampe un libro che racconta le umili origini calabresi del santo patrono di Napoli.
La festa a Caroniti
Ad ogni modo, San Gennaro è il patrono anche di Caroniti che per oggi si veste a festa. Dopo la novena e due serate trascorse in piazza con musica e divertimento, ecco il clou delle celebrazioni. In mattinata due sante messe, poi nel pomeriggio – alle ore 17:30 la processione con la statua che raffigura il vescovo e martire. Spazio poi al programma civile, con il concerto – alle ore 22 – di Francesco D’Aleo e Roberta Bella, oltre ai consueti incanti, riffa e spettacolo pirotecnico a chiudere i festeggiamenti.
Il sangue di San Gennaro sciolto
Per quanto riguarda Napoli, questa mattina alle ore 10.01 l’arcivescovo Mimmo Battaglia ha annunciato ai fedeli presenti nel Duomo che il sangue del Santo patrono, contenuto nell’ampolla appena presa dalla cassaforte che la custodisce, è sciolto. L’annuncio è stato accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro ed è stato accolto dall’applauso dei tanti fedeli presenti nel Duomo.
Il miracolo di San Gennaro si ripete tre volte all’anno
Il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio del 1631 arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte. Secondo la leggenda, il sangue di San Gennaro si sarebbe liquefatto per la prima volta nel IV secolo dopo Cristo durante il trasferimento a Napoli delle spoglie del santo.
Da sempre studiosi, religiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno tentato di dare una spiegazione scientifica alla liquefazione. Nel corso dei secoli, però, i fedeli non hanno mai smesso di ritenere l’evento prodigioso come un vero e proprio miracolo, segno della protezione dal cielo. Secondo la tradizione popolare, infatti, il tempo e l’intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città. Il ritardo nella liquefazione o l’assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere, invocazioni e litanie in dialetto viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani. Il sangue è custodito in un’ampolla conservata in una cappella del duomo della città partenopea e si ritiene fosse stato raccolto da una pia donna, pare la sua nutrice, che lo consegnò all’allora vescovo di Napoli.