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Biblioteca calabrese di Soriano, le forze dell’ordine presidiano l’assemblea dei soci che termina con un nulla di fatto – Video

Frattura insanabile tra Comune e comitato scientifico. L’ingresso di 17 nuovi soci stoppato dalla direttrice Iannelli. Vito Teti si dimette: «Troppa tensione, torno quando servo a qualcosa». Il presidente Ceravolo: «Riunione convocata da chi non ha titolo per farlo»

Biblioteca calabrese di Soriano, le forze dell’ordine presidiano l’assemblea dei soci che termina con un nulla di fatto – Video
Da sinistra: Teti, Iannelli e Ceravolo

«Ho dato le dimissioni dal comitato scientifico, ma resto orgogliosamente socio fondatore della Biblioteca calabrese». Così Vito Teti poco dopo avere abbandonato l’aula consiliare di Soriano. Il famoso antropologo vibonese è il primo che si tira fuori da una situazione che sta assumendo toni grotteschi: lo scontro in atto per la gestione della Biblioteca Calabrese di Soriano, l’ente autonomo riconosciuto dalla Regione che custodisce oltre 30mila testi che parlano esclusivamente di Calabria. Ieri l’attesa assemblea dei soci fondatori. Una riunione dai toni accesi, alla luce delle divergenze che stanno caratterizzando i rapporti tra gli organi statutari: da una parte il Comune di Soriano, su quale grava un mutuo venticinquennale acceso a suo tempo per l’acquisto della prestigiosa sede poi concessa in comodato d’uso gratuito alla Biblioteca; dall’altra il comitato direttivo guidato dalla direttrice Maria Teresa Iannelli, che recentemente ha rigettato la richiesta di ingresso di 17 nuovi soci. «Quando ci sarà un clima più disteso e se qualcuno penserà che io possa essere utile, sarò come sempre disponibile», commenta Vito Teti che non riesce a nascondere l’amarezza per una situazione che «danneggia il territorio».

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Proprio la richiesta d’ingresso dei 17 nuovi soci e l’opposizione del comitato direttivo era al centro della riunione. «All’assemblea hanno preso parte persone che non sono soci della Biblioteca, ecco perché abbiamo deciso di abbandonare la riunione», prosegue Teti.

A difendere la scelta è il presidente in carica Giuseppe Ceravolo: «Non capisco cosa ci sia di strano o pericoloso nel permettere ai cittadini di aderire alla biblioteca. È un semplice atto di adesione – ribadisce – che viene considerato pericoloso. Io volevo solo aprire al territorio, alle forze nuove, giovani, fresche. L’ho fatto nel rispetto dello Statuto». Ovvio, però, che il problema sia “politico”, perché gli equilibri societari condizionano anche la gestione del presidio culturale.

Ceravolo, d’altra parte, non è intenzionato a fare nessun passo indietro, come pure era stato ventilato: «Io sono stato eletto, farò fino all’ultimo il mio dovere e se l’assemblea dovesse ritenere di fare diversamente, con la stessa tranquillità con cui ho assunto la carica, salutando con un sorriso, riprenderò la strada di casa mia». Poi spiega di avere dichiarato nulla l’assemblea, «perché indetta dalla persona che non aveva titolo e funzione, la dottoressa Iannelli…». Piccata la reazione della direttrice della biblioteca: «Il presidente l’ha dichiarata nulla ma noi l’assembla la faremo lo stesso in un’altra sede», ribatte guadagnando l’uscita del palazzo municipale presidiato dalle forze dell’ordine.
E mentre i toni restano accesi, la biblioteca calabrese di Soriano resta chiusa al pubblico in attesa – da un anno – del certificato antincendio.

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