Il 23 agosto la chiesa di Natuzza elevata a Santuario ma un cartello Anas già da 6 anni dice che a Mileto non c’è altro
Nel 2018 Il Vibonese sollevò il caso dello stringato pannello informativo in prossimità dello svincolo autostradale. Nel 2022 la società promise di rimediare ma tutto è rimasto com'è
Il prossimo 23 agosto la grande chiesa della Fondazione “Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati sarà elevata a santuario mariano. Un momento storico per il territorio, una gioia immensa per lo stuolo di fedeli che in tutto il mondo si rifà al carisma della Serva di Dio Natuzza Evolo, morta il giorno di Ognissanti del 2009 dopo 85 anni spesi a dare conforto ai sofferenti e a portare anime alla fede cristiana. La realizzazione dell’edificio sacro è stata preannunciata alla mistica con le stigmate calabrese dalla Madonna il 17 gennaio del 1944, nel corso di una delle tante apparizioni avute in vita. Oggi rappresenta il cuore pulsante della realtà religiosa e socio-assistenziale Villa della Gioia. La chiesa, sorta con le offerte dei fedeli, è stata consacrata e aperta al culto il 6 agosto del 2022 dall’attuale vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, lo stesso che, come detto, il prossimo 23 agosto provvederà ad elevarla a santuario mariano.
In attesa del compiersi di questo atteso evento, non ci si può tuttavia esimere dal rilevare la “preveggenza” dimostrata sulla questione dall’Anas. Già a fine del 2017, infatti, la Società ha pensato bene di installare all’uscita autostradale di Mileto un cartellone con la scritta “Santuario alla Madonna di Paravati”. Oggi ci si chiede come facesse l’Anas a sapere già sei anni fa che la chiesa sarebbe stata elevata a questo rango, visto che all’epoca era ancora in fase di ultimazione. Sarà stata semplice lungimiranza o, appunto, vera e propria preveggenza? Non si sa. Detto ciò, quello che all’epoca è balzato agli occhi è stata anche l’“ignoranza” palesata dall’Azienda, nello specifico la povertà di contenuti presente sull’elemento pubblicitario installato nei pressi dello svincolo, nell’ambito del progetto di valorizzazione degli itinerari turistici. “Santuario alla Madonna di Paravati”, infatti, è stata l’unica frase inserita sull’insegna, come se nel comune di Mileto non ci fossero altre realtà culturali e religiose degne di nota.
Eppure il territorio, oltre a Mamma Natuzza e alla Villa della Gioia a lei ispirata, vanta la più antica sede vescovile di rito latino del meridione d’Italia, con annessa l‘imponente basilica cattedrale, l’unico parco archeologico medievale della Calabria, il Museo statale, il settecentesco santuario mariano della Cattolica. Ma evidentemente tutto ciò i preposti dell’Anas lo ignoravano o non avevano avuto il tempo di studiarlo. Sin dal gennaio del 2018 la nostra testata ha denunciato l’approssimazione del testo inserito sul cartellone di promozione turistica. Hanno fatto seguito diverse segnalazioni del Comune, l’ultima del novembre del 2021. Nel marzo del 2022, a oltre quattro anni di distanza dalla nostra denuncia, finalmente la bella notizia che qualcuno all’Anas si era accorto della deplorevole “dimenticanza” e dell’importanza socio-culturale dell’antica capitale normanna.
In una lettera fatta recapitare al sindaco Salvatore Fortunato Giordano, infatti, l’Anas informava che il proprio comitato scientifico, «nell’ambito dell’attività in corso di revisione e di aggiornamento della cartellonistica turistica sull’A2», aveva valutato positivamente la proposta del primo cittadino, «unitamente ad alcuni approfondimenti pervenuti da parte del vescovo monsignor Attilio Nostro». Di conseguenza, in prossimità dello svincolo autostradale di Mileto i cartelloni sarebbero stati revisionati come segue: «Via della Fede: Mileto – Cattedrale di Santa Maria Assunta, Paravati – Villa della Gioia – Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Via dell’Archeologia: Museo Statale di Mileto – Parco archeologico medievale di Mileto Antica». Tutto risolto, dunque? Neanche per sogno. D’allora, infatti, tutto e rimasto fermamente come prima. A oltre due anni di distanza da quella comunicazione, chi si appresta ad attraversare o ad uscire dallo svincolo autostradale dell’A2 si ritrova ancora imperterrito (sic) il cartello con lo stringato testo inserito alla fine del 2017.