Proseguendo per 10 minuti nelle strade di montagna bordeggiate da pini, abeti e querce, dopo 7 chilometri si giunge a Fabrizia. L’abitato, il più alto del vibonese con i suoi mille metri d’altitudine, prende il nome dal nobile Fabrizio di Carafa che lo volle nel 1591. La cittadina conta circa duemila abitanti, ed è ricca di preziose testimonianze architettoniche del passato. Il centro storico è uno scrigno in cui luccicano le bellezze dei palazzi gentilizi, con gli imponenti portali e ricercate balaustre in ferro battuto.
Una visita non può che essere dedicata alla chiesa matrice in piazza Regina Margherita. L’edificio, dall’imponente facciata in granito, sorge su una precedente fondazione della fine del XVI secolo. È dedicato a Santa Maria delle Grazie e custodisce una preziosa statua lignea di Sant’Antonio, risalente al ‘700. Il Santo è il patrono del paese. In estate, quando si celebra la sua festa, con la fiera e solenni riti religiosi, le strade del borgo brulicano di pellegrini provenienti da tutto il comprensorio.