Le case in terra cruda, patrimonio da valorizzare al centro di un confronto tra esperti a Brattirò – Video
Costruite con mattoni di fango essiccati al sole, sono il simbolo del territorio rurale vibonese. Architetti e ingegneri ma non solo hanno parlato delle loro peculiarità e potenzialità nel corso di un incontro organizzato dall’associazione sarda Città della Terra Cruda
di Saverio Caracciolo
Nei giorni scorsi a Brattirò si è tenuto un incontro dedicato alle tradizionali costruzioni in terra cruda e all’importanza dell’identità culturale da salvare e valorizzare. Un incontro organizzato dall’associazione Città della Terra Cruda, in collaborazione con il professore Rosario Chimirri del Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università della Calabria. Erano presenti esponenti del mondo scientifico ed esperti del settore, che hanno incontrato tecnici-professionisti, amministratori locali, operatori turistici e cittadini interessati, con l’obiettivo di far conoscere le peculiarità e le potenzialità di queste architetture storiche, proponendo una loto possibile valorizzazione, nel rispetto delle tradizioni costruttive e delle innovazioni tecnologiche, in ottica relazionale, estetico compositiva e di sicurezza abitativa antisismica, schiudendo le frontiere della bioarchitettura, della sostenibilità e della resilienza dei territori.
Sono intervenuti Rosario Chimirri, Fabio Foti, Teresa Mazzei, Marco Sideri, Antonio Varrà e Walter Secci. Per gli architetti e gli ingegneri sono stati riconosciuti 4 crediti formativi professionali. L’incontro è stato preceduto dalla proiezione del Docu-film “La terra cruda in Italia” di Alonso Crespo, che in Calabria ha visto il coinvolgimento dei comuni di Dasà e Acquaro. Il progetto di Città della Terra Cruda, reso possibile grazie al contributo della Regione Sardegna, è un viaggio nelle regioni italiane della terra cruda, Calabria, Basilicata, Veneto, Piemonte, Toscana, Marche, Abruzzo e Sardegna e un resoconto dei vent’anni di lavoro svolto in collaborazione con Università, associazioni professionisti e artigiani. Il tutto si è svolto nella splendida cornice del Resort Il Canto di Kokopelli, in particolare nelle sale del Ristorante ‘Le breste’, che rappresenta una delle pochissime architetture storiche in terra cruda della regione restaurata secondo tecniche tradizionali.
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