Il culto legato alla Madonna della neve per Zungri è parte integrante della propria identità culturale. Residenti o emigrati, nessuna differenza. Il santuario della cittadina del Poro, dedicato appunto alla Vergine con il titolo “Santa Maria ad Nives”, richiama ogni anno migliaia di fedeli sia in occasione della festa (3, 4 e 5 agosto) che durante tutto l’arco dell’anno.
Secondo la tradizione popolare, il dipinto venne rinvenuto casualmente in un terreno privato pieno di spine e rovi. Una volta recuperato venne collocato nella chiesa matrice di San Nicola, poi distrutta dal terremoto del 1905. Tuttavia l’opera, inspiegabilmente, il giorno successivo venne rinvenuta nel luogo in cui era apparsa per la prima volta. Gli abitanti non ebbero dubbi, non poteva che trattarsi di un segno. La Madonna stava indicando il luogo dove, per suo volere, doveva essere eretta la chiesa a lei dedicata
L’edificio religioso custodisce un pregiato dipinto di epoca rinascimentale proveniente, secondo vari studi, dalla bottega di Raffaello, considerato tra i più celebri artisti italiani di tutti i tempi. ”La Visitazione di Maria a Santa Elisabetta” è stata restaurata nel 2018 e consegnata al culto e alla venerazione di tutti. Il dipinto, databile ai primi del 1500, rappresenta, un bene prezioso per l’intera storia dell’arte. Ogni anno Zungri accoglie circa 30mila turisti che fanno tappa nella cittadina del Poro sia per omaggiare la Vergine sia per visitare il borgo e il suggestivo insediamento rupestre. Nel 2006, la Chiesa è stata elevata a santuario mariano diocesano. Dal 2014, Zungri si fregia del titolo di “Citta mariana”.