martedì,Novembre 26 2024

La via della fede, viaggio tra i luoghi di culto più suggestivi del Vibonese

Da Piedigrotta al Santuario di Parghelia, e poi ancora la Certosa di Serra, la Madonna della neve di Zungri e la Villa della Gioia di Paravati: angoli di pace e di preghiera che attraggono non solo fedeli ma anche studiosi e appassionati d’arte

La via della fede, viaggio tra i luoghi di culto più suggestivi del Vibonese

Tropea, uno sguardo agli ultimi sull’esempio del Beato don Mottola

Nel settembre del 2021, i resti di don Francesco Mottola, dopo la ricognizione canonica, sono tornati nella concattedrale di Tropea, dove sono stati riposti in un nuovo sepolcro marmoreo. Il sacerdote è stato proclamato beato un mese dopo, esattamente il 10 ottobre.  

Don Mottola fu un esempio di vita dedicata agli ultimi, ai sofferenti, agli emarginati dalla società. Nato a Tropea nel 1901, il prete fondò la famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore e ancora oggi la sua opera si mantiene viva e attiva tramite i suoi “discepoli”. Era un sacerdote molto seguito dai fedeli e grazie al suo impegno vennero fondate le Case della Carità a Tropea, Vibo Valentia, Parghelia, Limbadi e Roma. Nel 1942 rimase colpito da una paralisi che gli tolse quasi del tutto l’uso della parola. Si spense nel 1969 all’età di 68 anni, le sue reliquie sono conservate nel cuore della Perla del Tirreno. Il sepolcro è posto ai piedi del Crocifisso ligneo nella cappella della Concattedrale, edificata intorno all’anno mille. Sull’Altare maggiore, è custodita l’Icona della Madonna di Romania, protettrice della città. Il quadro di scuola giottesca, è stato realizzato su tavola di cedro nel XIII secolo. La devozione della comunità di Tropea nei riguardi della Vergine è molto sentita.

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