Energia rinnovabile, gli studi dello scienziato vibonese Mazzeo alla conferenza internazionale ospitata a Napoli
Davanti a una platea internazionale il docente del Politecnico di Milano ha illustrato i risultati del suo studio e l’innovativo prototipo per migliorare l’efficienza del fotovoltaico
C’è anche lo scienziato vibonese Domenico Mazzeo tra i protagonisti della 41esima edizione della Heat transfert conference, evento internazionale promosso dall’Università degli studi Federico II presso il Centro congressi di Napoli. Il professore del Politecnico di Milano, nell’occasione ha illustrato a studiosi e ricercatori provenienti da tutto il mondo i risultati del suo progetto e del relativo prototipo teso a proporre soluzioni innovative per migliorare l’efficienza dei moduli fotovoltaici. A spiegarne i dettagli a Il Vibonese è lo stesso scienziato di Mileto, nativo della frazione Paravati.
La ricerca
«Tra le tecnologie di raffreddamento esplorate – spiega – i materiali a cambiamento di fase si distinguono per la loro capacità di immagazzinare grandi quantità di energia sotto forma di entalpia latente, mantenendo temperature quasi costanti durante il cambiamento di fase. Uno studio recente condotto presso il SolarTechLAB e Multiphase Lab del Politecnico di Milano, durante le calde condizioni estive, ha esaminato l’efficacia dell’integrazione di materiali a cambiamento di fase in moduli fotovoltaici convenzionali. Lo scopo principale della ricerca – aggiunge – era confrontare i fenomeni di trasferimento di calore tra un modulo fotovoltaico tradizionale e uno potenziato con un materiale a cambiamento di fase solido-liquido sul lato posteriore. Durante il periodo di sperimentazione, varie condizioni meteorologiche, temperature posteriori e flussi di calore dei moduli sono stati monitorati, insieme alla loro produzione di energia elettrica.
L’analisi dei dati ha rivelato una diminuzione delle temperature e dei flussi di calore nei moduli fotovoltaici potenziati con materiali a cambiamento di fase, dimostrando l’efficacia di questi materiali come regolatori termici. L’integrazione di uno strato di materiale a cambiamento di fase sul lato posteriore del modulo ha portato a miglioramenti significativi in vari parametri chiave, promettendo un impatto positivo sull’efficienza e sulla produzione di energia». A seguire lo scienziato miletese – tra l’altro nel 2022 vincitore del prestigioso premio internazionale “Sustainability 2022 Travel Award” le ricerche sull’efficienza energetica – spiega come questi progressi, oltre ai benefici immediati in termini di efficienza, hanno il potenziale di ridurre l’impatto ambientale, «promuovendo l’energia solare come una fonte di energia sostenibile.
La ricerca futura si concentrerà sull’ottimizzazione dei parametri dei materiali a cambiamento di fase, come la temperatura e lo spessore, e sull’analisi dell’interazione tra variabili climatiche e prestazioni del sistema. Questo approfondimento permetterà di sbloccare l’intero potenziale dei sistemi fotovoltaici integrati con materiali a cambiamento di fase. Condotto all’interno del Centro nazionale di ricerca Agritech – conclude – lo studio ha ricevuto finanziamenti dall’Unione Europea nell’ambito del programma Next-GenerationEU, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il supporto finanziario ha consentito di esplorare nuove frontiere nella ricerca sui materiali a cambiamento di fase, aprendo la strada a future innovazioni nel campo delle energie rinnovabili».