Anno scolastico a Nicotera inaugurato all’Elefante rosso
L’immobile confiscato al clan Mancuso ospiterà la locale scuola media sgomberata dalla sua sede naturale per problemi strutturali
Cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico della scuola media, questa mattina, all’Elefante Rosso di Nicotera Marina, l’immobile a suo tempo confiscato alla criminalità organizzata. La scuola media cittadina è stata infatti sgombrata per alcuni problemi strutturali e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Giuseppe Marasco, ha colto l’occasione per dare una destinazione a questo immobile che non era utilizzato in alcun modo. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, oltre all’amministrazione al completo, il dott. Sergio Raimondo in rappresentanza della Prefettura di Vibo, i dirigenti scolastici del Liceo Itis Marisa Piro e Giuseppe Sangeniti, l’ex deputata Angela Napoli, i parroci don Vardè e don Maccarone. [Continua dopo la pubblicità]
“Sentiamo molto spesso affermare da decenni, e un pò a tutti i livelli politici e istituzionali, che l’istruzione pubblica, è uno dei pilastri fondamentali della nostra Repubblica – ha esordito il primo cittadino Marasco – stranamente però, quasi sempre, a questa nobile dichiarazione di principio, pienamente condivisibile, seguono pochi fatti e anzi si è assistito nel corso degli anni ad un processo che ha visto nell’ordine, la costante sottrazione di risorse verso la scuola, la svalutazione del ruolo sociale degli insegnanti, un preoccupante sovraffollamento delle classi, il mancato collegamento tra il mondo della scuola e quello universitario e del lavoro, la mancata destinazione di risorse destinate alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico.
Oggi, invece, abbiamo più che mai bisogno di un sistema educativo che sia all’altezza dei tempi e che fornisca a ciascun studente, non solo le chiavi di accesso ad un passato ricco di storia, tradizioni e culture, ma anche in grado di cogliere le sfide e le tante opportunità della rivoluzione tecnologica in atto, che è forse l’evento più importante della storia dell’umanità nei tempi recenti. La nostra bella Nicotera, nel corso della sua storia, aveva fatto del suo sistema educativo la punta di diamante di una cittadina nella quale si sono formate le elite dirigenti di un vasto numero di paesi del comprensorio posto tra la Piana di Gioia Tauro e l’attuale provincia di Vibo valentia. E riandando indietro nel tempo, con la memoria, non possiamo poi, non dimenticare le tante figure che hanno dato lustro alla scuola nicoterese.
Su questa secolare tradizione, si fonda e trae linfa vitale l’attuale sistema educativo e scolastico della nostra città che pur demograficamente piccola, può vantare tutte le scuole primarie e due istituti come il Liceo classico e l’Industriale. Una tradizione che dobbiamo pertanto gelosamente custodire, perché la difesa, la valorizzazione e la promozione di tali importanti istituzioni pubbliche che sono le nostre scuole e i nostri istituti, in un paese che è stato spogliato di quasi tutti i presidii di pubblica utilità, riveste un importanza decisiva, direi fondamentale.
Anche per questo motivo, quindi, quando alcune perizie tecniche hanno evidenziato lo stato di precarietà dell’edificio che ospitava la scuola media cittadina, non abbiamo esitato un attimo a procedere alo sgombero dell’edificio per garantirne la successiva messa in sicurezza. Abbiamo così avviato un’ampia concertazione con il dirigente scolastico dott. Sangeniti, con i docenti stessi e con i genitori degli alunni e, assieme, abbiamo fatto in modo che questo spostamento avvenisse nella maniera meno traumatica possibile. E consentitemi di dire che sono orgoglioso che in pochissimo tempo abbiamo reso quest’immobile in grado di ospitare la scuola media stessa e soddisfare pienamente tutte le esigenze didattiche dei ragazzi e degli insegnanti e quelle del personale. Un motivo di orgoglio al quale se ne aggiunge un altro, ancora più importante. Questo immobile infatti, come voi tutti ormai sapete, giaceva fino a pochi anni fa come un rudere, un testimone muto dell’arroganza del potere mafioso, quasi un monumento della controcultura criminale. Doveva essere un albergo, quasi ad ammantare di verità quella menzogna che vuole che accanto ad una mafia cattiva che spara, delinque e uccide, vi sia anche una specie di mafia buona che porta sviluppo e progresso. Ora questo immobile – dopo il suo sequestro, la sua ristrutturazione, la sua assegnazione al patrimonio del Comune e le tante vicende e i progetti andati a vuoto nel recente passato – torna a nuova vitae il fatto che ospiti una scuola assume un valore enorme che può dare il segno della speranza e del riscatto, perché proprio attraverso la cultura e lo studio i ragazzi del nostro territorio, possono acquisire gli strumenti necessari e assumere l’antidoto naturale alla controcultura criminale, che è resta il principale nemico di noi tutti, uomini amanti della libertà”.
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